venerdì 2 gennaio 2009

Borse, i numeri del 2008



Si è chiuso l'anno più nero nella storia delle Borse mondiali.

Il 2008 ha cancellato circa 4.000 miliardi di euro dai listini del Vecchio Continente e ha portato Piazza Affari a valere la metà rispetto a un anno fa: ecco la la fotografia del crollo dei mercati, travolti dalla crisi dei mutui subprime.

Piazza Affari, come detto, vale la metà rispetto a un anno fa, e appena un quarto (23,4%) del Pil, quando a fine 2007 era al 47,8% e nel 2000 valeva ben il 70% del Prodotto interno lordo. Da inizio anno l'indice Mib, il riferimento storico della Borsa Italiana, ha perso il 48,7%. Il Mibtel ha lasciato sul terreno il 48,5% e l'indice S&P/Mib ha ceduto il 49,5%.

Tra le grandi Borse mondiali hanno fatto peggio solo Amsterdam (-52%) e Shanghai (-65%). Nella fuga dalle azioni, a Piazza Affari hanno vissuto un vero e proprio boom le obbligazioni e i titoli di Stato, con scambi sul Mot in crescita del 18,2% nel corso dell'anno. Qui il controvalore complessivo ha raggiunto però appena i 175,9 miliardi di euro di scambi, rimanendo ancora ben lontano dagli scambi per 1.028 miliardi segnati dal comparto azionario.

La misura di un nervosismo ormai alle stelle può essere facilmente dedotta dal dato sulla volatilità dell'indice Mib, più che raddoppiata nell'anno, passando dal 12,5% del 2007 al 30,5% di fine 2008. E nell'altalena dei mercati, ottobre si è piazzato come il mese più volatile della storia del mercato italiano.

L'anno orribile si è chiuso con 300 società quotate a Piazza Affari, 336 includendo le internazionali, con una capitalizzazione complessiva di 372 miliardi di euro. Per il listino gli scambi risultano in tenuta relativa, con 69,2 milioni di contratti e in flessione del 4,6% rispetto al totale del 2007.
Il clima incerto non ha favorito le quotazioni: solo sette matricole di piccole e medie dimensioni hanno esordito sul listino, con una raccolta complessiva di appena 132 milioni di euro. Quattro debutti si sono registrati sul mercato Expandi e due sull'Mta (uno sullo Standard e uno sul segmento per le società di investimento, Mtf3). Infine una società è stata oggetto di offerta istituzionale sul Mac.

Più in generale a Piazza Affari sono stati raccolti 7,5 miliardi di euro nel corso di 15 operazioni di aumento di capitale. Mentre in 21 offerte pubbliche di acquisto (Opa) sono stati 'restituiti' agli azionisti 3,8 miliardi di euro.

Le altre Borse.

L'indice Dj Stoxx 600 è crollato del 46%: con l'eccezione della Grande Depressione degli anni '30, nei libri di storia non si ha traccia di una crisi con un impatto così devastante e duraturo sulle Borse mondiali come quella partita nell'estate di un anno fa con i mutui subprime negli Usa e propagatasi al mondo intero con il contagio all'economia reale e la recessione simultanea di Europa, Stati Uniti e Giappone. Lo dimostrano tutti i termometri dell'andamento delle Borse mondiali: sia l'indice globale Morgan Stanley World, sia il Morgan Stanley per l'area dell'Asia-Pacifico hanno ceduto il 43%. Si tratta, come per il Dj Stoxx 600, delle peggiori performance mai registrate da quando gli indicatori sono stati introdotti. A New York, occorre risalire agli anni '30, nel bel mezzo della Grande Depressione, per trovare l'unico risultato in grado di battere il disastroso -40% realizzato quest'anno dello S&P 500: era il 1931 e in quei 12 mesi l'indice arrivò a perdere il 47,2%. Lo S&P 500 scese per quasi tre anni, dal crollo di Wall Street del '29 fino alla metà del '32, perdendo complessivamente l'86,2%.

Per le Borse più importanti del globo questo 2008 da incubo - segnato da eventi inimmaginabili come il crac di Lehman Broters, la maxi-truffa dall'ex presidente del Nasdaq, Bernard Madoff, il massiccio intervento di Stati e Banche centrali a sostegno dell'economia - ha generato perdite comprese tra il -32% di Londra e l'oltre -60% degli indici cinesi.

Bye!
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