giovedì 5 agosto 2010

Incertezza...

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Piazza Affari si arrende alla pressione delle vendite, in scia con le altre borse europee che chiudono complessivamente deboli. Sui mercati ha pesato il dato sulle richieste settimanali di sussidi alla dosoccupazione, che è stato letto alla luce del dato sul mercato del lavoro USA, che verrà pubblicato domani. Il dato ha evidenziato un aumento a sorpresa delle richieste di sussidi, contro attese di un calo.

Un atteggiamento cautamente ottimista è stato espresso da Jean Claude Trichet, circa l'evoluzione dell'attività economica europea. Il numero uno della BCE ha confermato che la ripresa prosegue a ritmo moderato, anche se ha avvertito che ci sarà un rallentamento nei prossimi mesi. Una exit strategy non sembra per ora in programma.
Quanto alle banche, Trichet ha ribadito la sua fiducia nella solidità del settore, anche se ha confermato la debolezza dell'attività di credito.
Breve fiammata per l'euro che si è spinto sino agli 1,323 dollari, per poi tornare vicino ai minimi della mattinata a 1,315 USD.
Milano risente anche del nervosismo generato dai risultati annunciati da alcune società italiane. IN chiusura, l'indice FTSE All Share segna un calo dello 0,69% a 21762,59 punti, mentre il FTSE MIB cede lo 0,76% a 21302,97 punti. In rosso anche l'indice FTSE Mid Cap dello 0,48%, mentre tiene l'indice FTSE Star con un progresso dello 0,23%.
Pirelli si aggiudica la corsa risultando il miglior titolo del paniere principale, assieme alla Fiat, che completa un quadro piuttosto positivo per il comparto dell'auto, a che a livello europeo. Briosa Geox in un settore in un settore retail a due velocità.
Tenaris è la pecora nera del FTSE MIB dopo aver annunciato conti in chiaroscuro, che mostrano un calo dell'utile e del fatturato sul trimestre. L'effetto conti penalizza anche Telecom Italia che risente di una reazione di selling on news e di realizzi, nonostante abbia annunciato utili in crescita ed un fatturato in consolidamento.
Banche in rosso con Unicredit e Intesa Sanpaolo che evidenziano le performance peggiori. Male anche il risparmio gestito, dopo che Assogestioni ha pubblicato il rapporto mensile sulla raccolta, che evidenzia deflussi per 1,9 mld di euro. Generali non si scompone chiudendo con piccole limature dai livelli della vigilia, nel giorno dedicato ai conti.
Fra gli altri assicurativi, tonfo di Milano Assicurazioni che ha annunciato una perdita nel semestre. Yoox chiude incolore dopo il balzo registrato nel pomeriggio in scia ai risultati.
Bye!

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Fonte: Repubblica.it

mercoledì 30 giugno 2010

Borse su... anzi no...!


Tentativo di rimbalzo per le Borse, dopo la gelata della vigilia.

La chiusura però è avvenuta generalmente con il segno più ma senza eccessivo brio: piatta Londra (+0,05%) in lieve rialzo Parigi (+0,29%) e Francoforte (+0,23%) e appena più mossa Milano, dove l'indice dei titoli a maggior capitalizzazione ha guadagnato lo 0,39%; unica Borsa a recuperare in modo più netto, Madrid, che ha guadagnato l'1,12% (dopo però aver perso in modo più accentuato il giorno prima).

In effetti la mattinata europea era partita con auspici migliori e gli indici erano tutti improntati al bello anche grazie ai risultati dell'asta Bce, giunti intorno alle 11. Sono stati assegnati fondi per 131,933 miliardi nel corso dell'asta di rifinanziamento a 91 giorni (scadenza il 30 agosto 2010) al tasso fisso dell'1% e con volume offerto illimitato. Il totale richiesto (e assegnato) è risultato inferiore alle attese, che andavano da 250 a 300 miliardi, e pur rappresentando un volume record per un'asta a tre mesi, è un risultato molto positivo perché indica che sul mercato non dovrebbe esserci la temuta crisi di liquità per la scadenza, domani, dell'asta di pronti contro termine da 442 miliardi di euro immessi nel mercato un anno fa. Insomma, una delle preocupazioni che aveva fatto precipitare le Borse ieri sembra quasi arginata (e infatti lo stesso Jean Claude Trichet, numero uno della Bce, ha parlato di "risultato molto positivo").

Ma nel primo pomeriggio ci hanno pensato altri indicatori, provenienti dagli Stati Uniti, a rovinare in parte la festa: a giugno nel settore privato, secondo la stima Adp, sono stati creati 13 mila nuovi posti di lavoro, contro le previsioni per una crescita di 60 mila unità; inoltre, l'indice Ism nell'area di New York City è calato - sempre in giugno - a 69,3 punti dai 89,9 di maggio.

A Piazza Affari, a fine giornata, il titolo più brillante è risultato Autogrill (+3,84%) grazie al fatto che il traffico aeroportuale è risalito ai livelli pre-crisi; molto bene anche Cir (+2,66), holding di controllo del Gruppo Espresso; recupera in parte le perdite della vigilia Intesa Sanpaolo (+2,10%) la migliore tra gli istituti di credito. Poco variata Fiat (+0,24%) meglio la controllante Exor (+1,90%).


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Fonte: Repubblica.it

giovedì 15 aprile 2010

Chiusura positiva per Piazza Affari



Chiusura positiva per Piazza Affari, che riesce, nel finale, a chiudere in rialzo, sebbene frazionale, dopo una seduta passata all'insegna della cautela.

Il listino italiano si allinea così alle borse europee che archiviano la giornata dalla parte degli acquisti, fatta eccezione per Amsterdam che chiude poco sotto i livelli della vigilia.

A dare una mano ai listini continentali ci ha pensato, nel pomeriggio, Wall Street che dopo un avvio sottotono ha visto i listini a stelle e strisce tentare la risalita con il Nasdaq in territorio positivo.

Dal fronte macro statunitense, i dati della giornata sono stati in chiaroscuro. Bene l'Empire State, che misura le condizioni del settore manifatturiero risultato migliore del previsto, sale anche il Philly FED di aprile attestandosi a 20,2 punti dai 18,9 di marzo e sopra le attese degli analisti lo attendevano a 20 punti. Non convincono invece gli altri dati a cominciare dal settore occupazionale. Le nuove richieste di sussidio alla disoccupazione si attestano a 484 mila in aumento di 24.000 unità e nettamente superiori alle 440 mila stimate dal consensus. Brutte notizie anche dal fronte immobiliare. Nei primi tre mesi dell'anno, secondo quanto comunicato da RealtyTrac c'è stata una crescita delle case pignorate negli Stati uniti. Anche la produzione industriale cresce meno del previsto nel mese di marzo e ad un passo più lento rispetto al mese precedente.

Sul mercato valutario, l'euro indietreggia nei confronti del biglietto verde. Il cross eur/usd è sceso sin sotto gli 1,36 usd con un minimo intraday a 1,3517.

Tutto questo mentre rimangono le preoccupazioni sulla Grecia, stando alle indicazioni di CMA Datavision, torna al quinto posto nella classifica dei Paesi a rischio default. Intanto un portavoce del Fondo Monetario internazionale preannuncia che lunedi ad Atene si discuterà del piano di aiuti al Governo ellenico che, comunque, non ha ancora richiesto il sostegno dei prestiti.

Nessuna novità dal bollettino mensile della BCE, secondo il quale l'economia europea dovrebbe continuare ad espandersi ad un ritmo moderato nel 2010, anche se permangono taluni fattori di rischio.

Ieri, invece, è stato diffuso il Beige Book della Fed, dal quale è emerso che l'economia a stelle e strisce é in ripresa ma il mercato del lavoro resta debole.

Tra gli indici milanesi, il FTSE All Share archivia la giornata in salita dello 0,33% a 24.062,7 punti, mentre il FTSE Mib con un progresso dello 0,25% a 23.539. Più contenuta la salita del FTSE Star che segna un +0,28% a 11.786 punti mentre sale con più convinzione il FTSE Mid Cap +0,40% a quota 26.000.

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Fonte: Repubblica.it

mercoledì 10 febbraio 2010

E le Borse volano...


Si conclude in modo più che positivo la giornata delle principali piazze del Vecchio Continente, partite subito con il piede giusto, dopo la serie di ipotesi che si sono susseguite per tutta la giornata sugli interventi UE per aiutare la Grecia. Il clima sembra essersi disteso in attesa dell'incontro di domani dei leader della zona Euro, anche se dalla Germania si smentisce che tra oggi e domani verrano prese decisioni su piani di sostegno al Paese Ellenico.

Comunque positiva... nonostante l'apertura debole e l'andamento sotto la linea di parità della borsa di Wall Street, che ancora continua depressa dopo le dichiarazioni del numero uno della FED, Ben Bernanke, in merito alla cosiddetta "exit strategy". Si aprono nuovi orizzonti per la politica monetaria negli Stati Uniti: la FED potrà ridurre l'offerta di liquidità agendo sulle riserve libere che le banche depositano presso l'Istituto Bancario Centrale a stelle e strisce.
Dunque, la Federal Reserve potrebbe iniziare ad assorbire parte della liquidità iniettata nel sistema finanziario... prima di varare un rialzo dei tassi.

A proposito di tassi: sul valutario, in calo la moneta unica nei confronti del biglietto verde, con il cross a 1,3716 che scivola dai massimi giornalieri di 1,3813 usd.

In lieve rialzo il prezzo del greggio, con il Wti a 73,20 dollari al barile. Sono state posticipate a venerdì le statistiche sulle scorte di greggio Usa settimanali, che sarebbero dovute uscire oggi.

Tra le piazze finanziarie, Bruxelles archivia gli scambi con un vantaggio dell'1,14% a 2440,79 punti, Zurigo un progresso dello 0,30% a 6333,99 punti, Parigi con un rialzo dello 0,63% a 3635,61 punti, Francoforte +0,69% a 5536,37 punti, Londra +0,39% a 5131,99 punti e Madrid +1,75% a quota 10455. Unica nota stonata Amsterdam che cede lo 0,3% a 316,1 punti.

E Milano?

Piazza Affari che si conferma la migliore in Europa, neppure l'avvio sottotono della Borsa di Wall Street è riuscito a intaccare l'ottimismo degli investitori, sollevati dal probabile aiuto che la UE fornirà alla Grecia. A tal propositò, però, cominciano però a farsi largo le prime possibili defezioni: secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco, Handelsblatt, la Germania non sarebbe in grado di fornire aiuti al Paese ellenico in quanto ciò comporterebbe una violazione della legge.

L'indice FTSE IT All-Share segna un rialzo dell'1,61% a 21685,8, il FTSE MIB con un +1,71% a 21173,96, il FTSE IT Mid Cap con un +1,27% a 23562,49 punti. Il FTSE IT Star segna un vantaggio dello 0,62% a quota 10811,46.

Vedremo domani...

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Fonte: Repubblica.it

giovedì 4 febbraio 2010

Chiusura in profondo rosso per le Borse europee


Chiusura in forte calo per le Borse del Vecchio Continente che pagano il timore per il crescente deficit di alcuni Paesi dell'Euro Zona, in primis la Spagna che registra la flessione più ampia tra le Piazze di Eurolandia, con una contrazione vicina ai sei punti percentuali.
Annuncio scontato quello della BCE che ha lasciato inveriato all'1% i tassi di interese. Il numero uno della Banca Centrale Europea ha spiegato che alla decisione si è giunti tenendo in considerazione tutti i dati visti a gennaio 2010. Nei prossimi mesi, ha aggiunto, si prospetta una crescita a passo moderato. Fondamentale sarà mantenere il tasso di inflazione al di sotto dl 2%.
I maggiori problemi sono attesi sul fronte dell'occupazione: il tasso di disoccupazione potrebbe aumentare nel corso del 2010. Sarà fondamentale che i singoli Paesi rispettino le linee guida del trattato di Mastricht che prevede di mantenere il livello deficit/pil sotto il 3% (esplicito il riferimento alla situazione delle Grecia ma, anche della Spagna e del Portogallo).


Non si arresta la corsa al ribasso della moneta unica nei confronti del biglietto verde. Il cross euro/dollaro scambia a 1,3761 sui minimi intraday, registrando una flessione dello 0,92%. I timori sulla stabilità dei conti di Grecia, Spagna e Portogallo pesano come macigni sull'andamento della divisa di Eurolandia.

Tra le piazze finanziarie, Bruxelles ha chiuso con un calo dello 2,96% a 2454,9 punti,
Zurigo con un decremento del 2,42% a 6395,19 punti, Parigi con uno svantaggio del 2,75% a 3689,25 punti ed Amsterdam con un regresso del 2,94% a 323,23 punti, Francoforte -2,45% a 5533,24 punti, Londra -2,17% a 5139,31 punti e Madrid che segna una perdita del 5,94% a quota 10241,7 attestandosi come la peggiore tra le Piazze di Eurolandia.
Chiusura in rosso anche per Piazza Affari, che dopo un avvio incolore, stamane, già al giro di boa aveva optato per le vendite. L'accelerazione al ribasso, tuttavia è stato innescata dall'avvio in territorio negativo della borsa di Wall Street (sul fronte macro a stelle e strisce delude il dato sulle richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione che ha evidenziato un aumento oltre le attese... un altro colpo per il mercato del lavoro che arriva dopo il rapporto Adp di gennaio che ha evidenziato un tracollo di posti di lavoro).

Domani sarà la volta dell'atteso dato sul tasso di disoccupazione americano, atteso come il vero market mover della settimana.
Nulla di fatto per i tassi di interesse. La Bank of England ha reso noto che il Monetary Policy Committee ha deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse allo 0,5%, come peraltro atteso dagli analisti. Stesse indicazioni provengono dalla Banca centrale Europea.

L'indice FTSE IT All-Share archivia la seduta in scivolata del 3,34% a 21.938,1 punti, il FTSE MIB crolla del 3,45%, a 21.404 punti, il FTSE Mid Cap perde il 3,27% a quota 23.913. Brutta giornata anche per ed il FTSE Star che cede il 2,02% a 11.037 punti.
Rosso vivo per Telecom Italia, tra i petroliferi, in rosso Eni, in pesante flessione anche Saipem e Tenaris. Per i bancari: Intesa San Paolo è una delle peggiori del listino, stessa sorte per Unicredit.

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mercoledì 3 febbraio 2010


Chiusura in rosso per le principali Borse del Vecchio Continente, depresse dall'andamento al ribasso della Piazza americana, nonostante il dato sull'ISM non manifatturiero sia risultato in rialzo a gennaio e di poco inferiore a quelle che erano le attese del mercato. L'andamento dei mercati ha risentito del clima attendista, alla vigilia della riunione di politica monetaria della BCE e della Banca d'Inghilterra, che decideranno domani sui tassi di interesse. L'euro, dopo aver superato quota 1,40, a seguito della pubblicazione dell'indice Pmi dei servizi dell'eurozona di gennaio, ha ripreso il suo trend ribassista nei confronti del biglietto verde, complice anche l'uscita del dato sull'indice ISM non manifatturiero americano.

Il cross EUR/USD scambia a 1,3912 in calo dello 0,39%, in attesa che domani le riunioni di politica monetaria della Bce e della Bank of England, rivelino i tassi d'interesse, anche se le previsioni sono ancora per una nulla di fatto. Il prezzo del greggio è in netta scivolata a 76,31 dollari al barile dopo che negli Stati Uniti, le scorte settimanali di greggio nella settimana al 29 gennaio 2010, hanno registrato un incremento di 2,3 mln a 329 mbg.

In Europa, quest'oggi, riecheggiano le esortazioni ufficiali di Bruxelles verso Atene. La Commissione Europea ha caldamente raccomandato alla Grecia di correggere del disavanzo eccessivo dando il suo appoggio al piano di rafforzamento fiscale del paese Ellenico. Si chiede comunque al Paese di mettere da parte i fondi pari al 10% della spesa corrente come riserva di emergenza.

Tra le piazze finanziarie Bruxelles ha chiuso con un ribasso dello 0,71% a 2529,11 punti, Zurigo con un decremento dello 0,15% a 6559,8 punti, Parigi con uno svantaggio dello 0,48% a 3793,68 punti ed Amsterdam con un regresso dello 0,32% a 332,96 punti, Francoforte -0,67% a 5671,21 punti, Londra -0,71% a 5246,03 punti e Madrid -2,39% a quota 10874,6.

Anche per Piazza Affari si conclude in rosso la seduta odierna Dopo una partenza in lieve rialzo, e l'incertezza al "giro di boa", la Borsa milanese ha deciso di darsi definitivamente alle vendite dopo l'avvio in rosso della borsa di Wall Street.
L'indice FTSE IT All-Share archivia la seduta con uno svantaggio dell'1,07% a 22.696 punti, il FTSE MIB con un calo dell'1,09% a 22.169 punti. Scivola dello 0,96% a quota 24.721 il FTSE Mid Cap, mentre il FTSE Star sale dello 0,19% a 11.264 punti.

Giù Telecom italia, dopo l'exploit di ieri su alcuni rumors riguardanti l'ok del Governo alla fusione con la spagnola Telefonica, poi smentite dal Governo.
A due velocità le banche, con Exor e Mediolanum in bella mostra. In rosso Unicredit, MPS ed Intesa San Paolo. Soffrono di più Mediobanca e il Banco Popolare in perdita di oltre due punti percentuali.
Sul completo, crolla Indesit, penalizzata dal tonfo della concorrente Electrolux sulla borsa di Stoccolma sui timori per il 2010.

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lunedì 4 gennaio 2010

L'Europa avvia il 2010 con guadagni


Chiusura all'insegna degli acquisti per i principali indici europei, in una prima seduta del 2010 molto fortunata. Il Vecchio continente dopo un avvio segnato dall'ottimismo ha ampliato i guadagni, al giro di boa. A dare linfa ai listini azionari europei le buone performances registrate in particolare dai titoli legati alle materie prime e al settore finanziario.
Dopo l'avvio ed il buon andamento della borsa di Wall Street i listini europei hanno allungato il passo, complice anche, il dato sull'ISM manifatturiero a stelle strisce che attestandosi a 55,9 punti ha superato le attese del mercato che lo avevano previsto a 54,5 punti. Delusione invece per l'altro dato statunitense della giornata, che ha visto la spese per le costruzioni del mese di novembre in discesa sotto le attese. Scivolano a 900,07 mln di dollari le spese per costruzioni in USA nel mese di novembre segnando un decremento dello 0,6% rispetto al -0,5% del mese precedente e del consensus.
Intanto sul mercato valutario, la moneta unica ad inizio anno mostra la sua sua superiorità nei confronti del biglietto verde. Il cross eur/usd infatti scambia al momento a 1,443 dollari dopo aver toccato il top intraday a 1,4456 usd. La debolezza del dollaro ha favoriito i prezzi del petrolio che salgono fin oltre gli 81 dollari al barile, sostenendo così i titoli energetici.
Tra le piazze finanziarie, Bruxelles archivia la seduta con un vantaggio dell' 1,96% a 2560,77 punti, Zurigo un progresso dello 1% a 6611,57 punti, Parigi un rialzo dello 1,8% a 4007,12 punti ed Amsterdam un incremento dello 2,3% a 343,05 punti. Segno più anche per Francoforte +1,39% a 6040,34 punti, Londra +1,51% a 5494,81 punti e Madrid +1,5% a quota 12118,7.

Gli indici milanesi si adeguano ad un Europa scoppietante.
Il FTSE IT All-Share archivia la seduta con un rialzo dell'1,29 a 23957 punti mentre il FTSE MIB sale dell'1,28% a 23545 punti. Bene anche il FTSE IT Mid Cap con un +1,52% a 25.219 punti il FTSE IT Star sale dell' 1,08,a quota 11.368.
Acquisti nel principale listino, con gli energetici che oggi hanno riportato sostanziosi guadagni. Tenaris mostra un rialzo di oltre due punti percentuali, fa bene anche Eni. Le due società sono state sostenute dal rincaro del greggio. Bene anche la controllata del cane a sei zampe Saipem. Tra gli altri energetici rialzi frazionali per Enel. Fiat ha chiuso con sprint in attesadelle immatricolazioni auto di dicembre in Italia pubblicate, dal Ministero dei Trasporti, a mercato chiuso.


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