mercoledì 10 febbraio 2010

E le Borse volano...


Si conclude in modo più che positivo la giornata delle principali piazze del Vecchio Continente, partite subito con il piede giusto, dopo la serie di ipotesi che si sono susseguite per tutta la giornata sugli interventi UE per aiutare la Grecia. Il clima sembra essersi disteso in attesa dell'incontro di domani dei leader della zona Euro, anche se dalla Germania si smentisce che tra oggi e domani verrano prese decisioni su piani di sostegno al Paese Ellenico.

Comunque positiva... nonostante l'apertura debole e l'andamento sotto la linea di parità della borsa di Wall Street, che ancora continua depressa dopo le dichiarazioni del numero uno della FED, Ben Bernanke, in merito alla cosiddetta "exit strategy". Si aprono nuovi orizzonti per la politica monetaria negli Stati Uniti: la FED potrà ridurre l'offerta di liquidità agendo sulle riserve libere che le banche depositano presso l'Istituto Bancario Centrale a stelle e strisce.
Dunque, la Federal Reserve potrebbe iniziare ad assorbire parte della liquidità iniettata nel sistema finanziario... prima di varare un rialzo dei tassi.

A proposito di tassi: sul valutario, in calo la moneta unica nei confronti del biglietto verde, con il cross a 1,3716 che scivola dai massimi giornalieri di 1,3813 usd.

In lieve rialzo il prezzo del greggio, con il Wti a 73,20 dollari al barile. Sono state posticipate a venerdì le statistiche sulle scorte di greggio Usa settimanali, che sarebbero dovute uscire oggi.

Tra le piazze finanziarie, Bruxelles archivia gli scambi con un vantaggio dell'1,14% a 2440,79 punti, Zurigo un progresso dello 0,30% a 6333,99 punti, Parigi con un rialzo dello 0,63% a 3635,61 punti, Francoforte +0,69% a 5536,37 punti, Londra +0,39% a 5131,99 punti e Madrid +1,75% a quota 10455. Unica nota stonata Amsterdam che cede lo 0,3% a 316,1 punti.

E Milano?

Piazza Affari che si conferma la migliore in Europa, neppure l'avvio sottotono della Borsa di Wall Street è riuscito a intaccare l'ottimismo degli investitori, sollevati dal probabile aiuto che la UE fornirà alla Grecia. A tal propositò, però, cominciano però a farsi largo le prime possibili defezioni: secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco, Handelsblatt, la Germania non sarebbe in grado di fornire aiuti al Paese ellenico in quanto ciò comporterebbe una violazione della legge.

L'indice FTSE IT All-Share segna un rialzo dell'1,61% a 21685,8, il FTSE MIB con un +1,71% a 21173,96, il FTSE IT Mid Cap con un +1,27% a 23562,49 punti. Il FTSE IT Star segna un vantaggio dello 0,62% a quota 10811,46.

Vedremo domani...

Bye!


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Fonte: Repubblica.it

giovedì 4 febbraio 2010

Chiusura in profondo rosso per le Borse europee


Chiusura in forte calo per le Borse del Vecchio Continente che pagano il timore per il crescente deficit di alcuni Paesi dell'Euro Zona, in primis la Spagna che registra la flessione più ampia tra le Piazze di Eurolandia, con una contrazione vicina ai sei punti percentuali.
Annuncio scontato quello della BCE che ha lasciato inveriato all'1% i tassi di interese. Il numero uno della Banca Centrale Europea ha spiegato che alla decisione si è giunti tenendo in considerazione tutti i dati visti a gennaio 2010. Nei prossimi mesi, ha aggiunto, si prospetta una crescita a passo moderato. Fondamentale sarà mantenere il tasso di inflazione al di sotto dl 2%.
I maggiori problemi sono attesi sul fronte dell'occupazione: il tasso di disoccupazione potrebbe aumentare nel corso del 2010. Sarà fondamentale che i singoli Paesi rispettino le linee guida del trattato di Mastricht che prevede di mantenere il livello deficit/pil sotto il 3% (esplicito il riferimento alla situazione delle Grecia ma, anche della Spagna e del Portogallo).


Non si arresta la corsa al ribasso della moneta unica nei confronti del biglietto verde. Il cross euro/dollaro scambia a 1,3761 sui minimi intraday, registrando una flessione dello 0,92%. I timori sulla stabilità dei conti di Grecia, Spagna e Portogallo pesano come macigni sull'andamento della divisa di Eurolandia.

Tra le piazze finanziarie, Bruxelles ha chiuso con un calo dello 2,96% a 2454,9 punti,
Zurigo con un decremento del 2,42% a 6395,19 punti, Parigi con uno svantaggio del 2,75% a 3689,25 punti ed Amsterdam con un regresso del 2,94% a 323,23 punti, Francoforte -2,45% a 5533,24 punti, Londra -2,17% a 5139,31 punti e Madrid che segna una perdita del 5,94% a quota 10241,7 attestandosi come la peggiore tra le Piazze di Eurolandia.
Chiusura in rosso anche per Piazza Affari, che dopo un avvio incolore, stamane, già al giro di boa aveva optato per le vendite. L'accelerazione al ribasso, tuttavia è stato innescata dall'avvio in territorio negativo della borsa di Wall Street (sul fronte macro a stelle e strisce delude il dato sulle richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione che ha evidenziato un aumento oltre le attese... un altro colpo per il mercato del lavoro che arriva dopo il rapporto Adp di gennaio che ha evidenziato un tracollo di posti di lavoro).

Domani sarà la volta dell'atteso dato sul tasso di disoccupazione americano, atteso come il vero market mover della settimana.
Nulla di fatto per i tassi di interesse. La Bank of England ha reso noto che il Monetary Policy Committee ha deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse allo 0,5%, come peraltro atteso dagli analisti. Stesse indicazioni provengono dalla Banca centrale Europea.

L'indice FTSE IT All-Share archivia la seduta in scivolata del 3,34% a 21.938,1 punti, il FTSE MIB crolla del 3,45%, a 21.404 punti, il FTSE Mid Cap perde il 3,27% a quota 23.913. Brutta giornata anche per ed il FTSE Star che cede il 2,02% a 11.037 punti.
Rosso vivo per Telecom Italia, tra i petroliferi, in rosso Eni, in pesante flessione anche Saipem e Tenaris. Per i bancari: Intesa San Paolo è una delle peggiori del listino, stessa sorte per Unicredit.

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Fonte: Repubblica.it

mercoledì 3 febbraio 2010


Chiusura in rosso per le principali Borse del Vecchio Continente, depresse dall'andamento al ribasso della Piazza americana, nonostante il dato sull'ISM non manifatturiero sia risultato in rialzo a gennaio e di poco inferiore a quelle che erano le attese del mercato. L'andamento dei mercati ha risentito del clima attendista, alla vigilia della riunione di politica monetaria della BCE e della Banca d'Inghilterra, che decideranno domani sui tassi di interesse. L'euro, dopo aver superato quota 1,40, a seguito della pubblicazione dell'indice Pmi dei servizi dell'eurozona di gennaio, ha ripreso il suo trend ribassista nei confronti del biglietto verde, complice anche l'uscita del dato sull'indice ISM non manifatturiero americano.

Il cross EUR/USD scambia a 1,3912 in calo dello 0,39%, in attesa che domani le riunioni di politica monetaria della Bce e della Bank of England, rivelino i tassi d'interesse, anche se le previsioni sono ancora per una nulla di fatto. Il prezzo del greggio è in netta scivolata a 76,31 dollari al barile dopo che negli Stati Uniti, le scorte settimanali di greggio nella settimana al 29 gennaio 2010, hanno registrato un incremento di 2,3 mln a 329 mbg.

In Europa, quest'oggi, riecheggiano le esortazioni ufficiali di Bruxelles verso Atene. La Commissione Europea ha caldamente raccomandato alla Grecia di correggere del disavanzo eccessivo dando il suo appoggio al piano di rafforzamento fiscale del paese Ellenico. Si chiede comunque al Paese di mettere da parte i fondi pari al 10% della spesa corrente come riserva di emergenza.

Tra le piazze finanziarie Bruxelles ha chiuso con un ribasso dello 0,71% a 2529,11 punti, Zurigo con un decremento dello 0,15% a 6559,8 punti, Parigi con uno svantaggio dello 0,48% a 3793,68 punti ed Amsterdam con un regresso dello 0,32% a 332,96 punti, Francoforte -0,67% a 5671,21 punti, Londra -0,71% a 5246,03 punti e Madrid -2,39% a quota 10874,6.

Anche per Piazza Affari si conclude in rosso la seduta odierna Dopo una partenza in lieve rialzo, e l'incertezza al "giro di boa", la Borsa milanese ha deciso di darsi definitivamente alle vendite dopo l'avvio in rosso della borsa di Wall Street.
L'indice FTSE IT All-Share archivia la seduta con uno svantaggio dell'1,07% a 22.696 punti, il FTSE MIB con un calo dell'1,09% a 22.169 punti. Scivola dello 0,96% a quota 24.721 il FTSE Mid Cap, mentre il FTSE Star sale dello 0,19% a 11.264 punti.

Giù Telecom italia, dopo l'exploit di ieri su alcuni rumors riguardanti l'ok del Governo alla fusione con la spagnola Telefonica, poi smentite dal Governo.
A due velocità le banche, con Exor e Mediolanum in bella mostra. In rosso Unicredit, MPS ed Intesa San Paolo. Soffrono di più Mediobanca e il Banco Popolare in perdita di oltre due punti percentuali.
Sul completo, crolla Indesit, penalizzata dal tonfo della concorrente Electrolux sulla borsa di Stoccolma sui timori per il 2010.

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Fonte: Repubblica.it