martedì 30 dicembre 2008

Borse europee: si vestono di verde in attesa del 2009



Chiusura positiva per le borse del Vecchio Continente che archiviano gli scambi odierni sui massimi di giornata, dopo una seduta che ha visto gli euroindici comunque vivaci in attesa di un 2009 che sia più clemente dell'anno appena passato.

Per quasi tutti i listini continentali questa è l'ultima seduta dell'anno, fanno eccezione le borse di Londra Amsterdam e Parigi che domani apriranno i battenti per salutare il 2008.

L'ultima seduta dell'anno è stata caratterizzata da un andamento abbastanza positivo per tutta la giornata,che è migliorato nel finale sulla scia di una Wall Street scintillante che vede i listini americani avanzare di circa 2 punti percentuali.

Dal fronte valutario la moneta unica spiazza dollaro e sterlina: il cambio tra euro dollaro si attesta a 1,4092, mentre il cross euro e sterlina registra 1,0221. Bruxelles ha chiuso con un rialzo dell' 1,27% a 1907,12 punti, Zurigo con un incremento dell' 1,39% a 5541 punti, Parigi con un vantaggio del 2,76% a 3217,13 punti ed Amsterdam con un progresso del 2,4% a 246,58 punti. Bene anche Francoforte +2,24% a 4810,2 punti, che ha chiuso la seduta in anticipo rivelandosi tra i migliori listini del Vecchio Continente. Londra avanza dell'1,7% a 4392,68 punti mentre Madrid archivia gli scambi con un + 1,67% a quota 9167,9.

A trascinare la borsa d'olreoceano il settore automobilistico americano che oggi è sotto i riflettori dopo che il Tesoro statunitense ha elargito 6 mld di dollari nei confronti di Gmac, settore finanziario di GM.Dopo questa notizia il fronte macroeconomico statuninense sembra essere passato in secondo piano.

L'indice di fiducia dei consumatori di dicembre è scivolato nettamente al di sotto delle attese, un pò meglio il Pmi Chicago, che al contrario sale lievemente di sopra del consensus.

L'indice Mibtel archivia gli scambi con un rialzo dell'1,33% a 15096, l'S&P/Mib con un +1,53% a 19460, il Midex con un + 0,16% a 17178 punti. L'All-Star con un + 1,59% a 8554 punti.

Buon Anno!


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lunedì 29 dicembre 2008

Frazionale rialzo...


Piazza Affari termina la penultima seduta dell'anno con un frazionale rialzo dopo una giornata iniziata all'insegna dei guadagni e proseguita al giro di boa sempre sulla scia degli acquisti.
La borsa di Milano rallenta dopo l'avvio di una Wall Street piatta, che al momento volge decisamente in territorio negativo.
Gli indici milanesi su questa scia negativa riescono, anche ad arretrare dalla linea di parità, ma è solo uno scivolone momentaneo, e nel finale i listini italiani riescono comunque a strappare il segno più.
Dal fronte valutario l'euro si rafforza nei confronti del dollaro. Il cambio tra la moneta unica ed il biglietto verde si attesta a 1,4201 in salita dello 0,91%.
Continua l'ascesa del prezzo del petrolio che scambia a 38,11 dollari al barile anche se in calo dai massimi toccati in giornata di 42,2 usd/b.
L'indice Mibtel archivia gli scambi con un rialzo dello 0,23% a 14898, l'S&P/Mib con un + 0,13% a 19167, il Midex con un +0,5% a 17150 punti. L'All-Star più tonico con un +0,29% a 8420 punti.
Tra i titoli guida, la vetta dello S&P Mib va a Prysmian che balza del 7,81%.Tra le banche la migliore è Unicredit +1,50% con l'aumento di capitale da 3 mld prenderà il via lunedì 5 gennaio. In aumento di quasi un punto Banco Popolare, mentre frazionali i rialzi di Intesa Sanpaolo +0,40%, Banca Pop di Milano che avanza dello 0,60% e Mediobanca +0,35%. In retromarcia la Fiat +0,38% che guarda alle immatricolazioni di fine dicembre in agenda venerdì prossimo 2 gennaio. Misti i petroliferi Eni, che ha acquisito sei nuove licenze esplorative di elevato potenziale in Gabon, guadagna oltre lo 0,56%. Si rafforza la controllata Saipem con un balzo di oltre il 1,71%. Mente Tenaris scivola dello 0,62%%. Tra i peggiori Parmalat che scivola del 4,33% seguita da Stm -2,79% Unipol e Italcementi che cedono oltre 2 punti.
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Bye!
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venerdì 26 dicembre 2008

Borse, la Fed fa la storia ma non basta.

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E’ stata un a settimana pesante per le Borse mondiali.

Nell’ultima ottava l’indice Msci World (calcolato in euro) ha perso quasi il 6%. A livello regionale, il North America è sceso del 7,8%, lo Europe del 3,2%, l’Asia (Giappone escluso) del 5,3% e quello del Sol levante del 7,3%.

A riportare un po’ di sereno non è bastata nemmeno la decisione storica delle Federal Reserve di portare i tassi di interesse praticamente a zero. “La mossa della banca centrale americana non fa altro che confermare lo scenario di crisi nel quale ci troviamo”, spiega una nota di Keith Wade, capo economista di Schroder. “Questa azione aggressiva ha l’obbiettivo di lungo termine di calmare i mercati e ridare un po’ di fiducia agli investitori. Tuttavia, per il momento alleggerisce solo alcuni problemi della situazione attuale senza però risolverli”.

Dal punto di vista borsistico, il comparto industriale americano sta brindando alla decisione di dare 13,4 miliardi di dollari ai colossi dell’auto. Si tratta, comunque di una misura tampone: se a marzo non presenteranno un piano credibile, i finanziamenti saranno ritirati.
Nel Vecchio continente, intanto, si continuano a fare i conti con una difficile situazione congiunturale. In Germania i prezzi alla produzione a novembre sono scesi dell’1,5% rispetto ad ottobre. Si tratta di una buona notizia solo a metà. Il calo certamente dà un po’ di sollievo alle aziende e permetterà di dare gas ai profitti, ma è il risultato della discesa del prezzo del petrolio. Come sottolineano gli operatori, il barile si sta raffreddando a causa della diminuita domanda mondiale dovuta alla crisi che spinge i Paesi a risparmiare anche sull’energia. La notizia peggiore arriva dalla Francia, l’altro grande motore di Eurolandia: la fiducia dei produttori transalpini è scesa ai livelli minimi degli ultimi 15 anni. Segno, spiegano gli operatori, che la crisi mondiale sta spingendo il Paese nella prima recessione dal 1993. Secondo il primo ministro Francois Fillon, inoltre, nessuna nazione europea riuscirà a salvarsi dalla frenata.
Eurolandia, secondo le previsioni di Bnp nel 2009 segnerà un andamento negativo del 2,5% e, per vedere il segno più, bisognerà aspettare il 2010. Il presidente della Bce Jean-Claude Trichet, nel frattempo ha invitato le banche a riaprire i rubinetti del credito, sia fra di loro, sia nei confronti delle aziende.

In Asia, sempre alle prese con la crisi delle esportazioni, la notizia più importante della settimana è arrivata dal Giappone. La Banca centrale nipponica ha deciso di portare i tassi di interesse dallo 0,3% allo 0,1%. Si tratta del secondo taglio in due mesi nel tentativo di far calare lo yen e dare un po’ di impulso all’export. La BoJ ha anche annunciato di voler pompare nel sistema economico 1.400 miliardi di yen (più di 16 miliardi di euro) acquistando obbligazioni societarie di breve termine.

Siamo agli sgoccioli, il 2008 sta per finire. Difficile pensare che con esso finiranno i guai, ma la storia ci insegna che proprio nei momenti di maggiore difficoltà la reazione - frutto di una cooperazione per il raggiungimento di un obiettivo comune - può riuscire ad invertire il trend e risollevare le sorti dell'economia globale.
Ce lo auguriamo!
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Bye!

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lunedì 22 dicembre 2008

Borsa in rosso... ma non per Natale



Un'altra brutta seduta si chiude per le borse europee, che fermano gli scambi in netto ribasso, in scia alla performance negativa di Wall Street. I mercati si sono portati su nuovi minimi nel pomeriggio, a seguito dell'avvio in rosso dei mercati Usa, dopo aver vissuto una mattinata critica, in scia ai segnali di peggioramento della congiuntura in Giappone ed ai nuovi allarmi giunti dal FMI sulla crescita nel 2009.

L'ennesimo allarme utili lanciato da Toyota ha neutralizzato l'impatto positivo dei fondi stanziati dalla Casa Bianca per il settore auto in Usa, mentre notizie negative sono arrivate anche dalla francese Michelin.

Archivia la seduta in rosso Piazza Affari dopo una giornata che non ha entusiasmato fin dall'avvio questa mattina. Gli indici milanesi, infatti, partiti con debolezza, registrano un calo al giro di boa, continuando a mietere nel campo delle vendite dopo un'apertura e un'andamento negativo della borsa d'oltreoceano.

Intanto l'euro mostra rialzi fraionali nei confronti del dollaro. Il cambio tra la moneta unica ed il biglietto verde si attesta a 1,3952.

Il prezzo del petrolio registra 41,26 dollari al barile in ripresa del 2,67.

L'indice Mibtel archivia gli scambi con un ribasso dell'1,68% a 14950;

l'S&P/Mib cede il 2,34% a 19222;

il Midex mostra un calo frazionale dello 0,41% a 17110 punti.

L'All-Star flette dello 0,67% a 8389 punti.

Pochi i titoli del principale paniere che si tingono di verde . Il migliore è Prysmian che che fa un balzo di oltre 7 punti e mezzo. A seguire Mediaset e Geox che avanzano di oltre 2 punti percentuali. Lottomatica guadagna l'1,60%, mentre rialzi frazionali per Parmalat.

In rosso i titoli bancari dove le vendite colpiscono Unicredit -5,90% dopo il balzo di venerdì. Ubi Banca arretra del 4,47% Banco Popolare del 3,34% Intesa Sanpaolo cede il 2,63% e Mps cede lo 0,68%. In controtendenza Mediobanca che mostra guadagni frazionali.

In retromarcia la Fiat che cede il 3,24% in linea con il settore auto europeo.
Bye!
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venerdì 19 dicembre 2008

Chiusura della settimana in lieve rialzo...


Piazza Affari conclude l'ultima seduta della settimana in lieve rialzo e si posiziona in cima all'Europa, dopo un'apertura questa mattina,che non prometteva niente di buono.
I listini milanesi hanno accelerato dopo l'avvio in rialzo e il buon andamento di Wall Street. La borsa d'oltreoceano infatti, ha recuperato la fiducia sulla scia delle dichiarazioni di Bush, presidente uscente degli Stati Uniti, che poco prima dell'avvio delle contrattazioni ha annunciato un piano di aiuti al settore auto con un'iniezione di liquidità pari 17,4 miliardi ai three Big di Detroit.
Petrolio: A New York, il light sweet crude con consegna a gennaio è sceso fino a 33,41 usd/b ed ora si assesta a 35,87 dollari al barile.
Dal Fronte valutario, l'euro ritraccia nei confronti del biglietto verde e si assesta a 1,3901 usd, in calo del 2,54% dopo aver toccato 1,431.
L'indice Mibtel archivia gli scambi in lieve flessione dello 0,14% a 15206, l'S&P/Mib avanza dello 0,64% a 19683, il Midex cede lo 0,56% a 17180 punti. L'All-Stars lima con un -0,02% a 8446 punti.
Nel paniere principale banche a due velocità con Unicredit che fa un balzo di oltre 11 punti percentuali e conquista la maglia rosa dell'S&P/Mib. Buona la performance anche di Intesa San Paolo che avanza di oltre 5 punti.Freccia rossa invece per Ubi Banca che scende del 3,61% Banca Pop di Milano che flette più di due punti e Mediobanca che cede l'1,49%.Ottima performance di Prysmian che mostra guadagni superiori al 10%.
Nel settore industriale Finmeccanica avanza di oltre 4 punti dopo che Telespazio, una società Finmeccanica/Thales si è aggiudicata in qualità di primo contraente, una gara indetta dal Ministero della Difesa turco, per la realizzazione del sistema satellitare Göktürk.
Bene i servizi autostradali con Autogrill e Atlantia che avanzano di oltre il 5%.
Male i petroliferi, in scia ala caduta del greggio. Eni lascia sul terreno oltre 7 punti percentuali, mentre Saipem cede il 3,93% Tenaris il 3,40%. Tra gli altri energetici Enel lima con un -0,06. La società ha firmato un accordo per la cessione a Terna (+1,89%) dell'intero capitale di Enel Linee Alta Tensione Srl, per un corrispettivo di 1.152 milioni di euro. Nel Midex, Edison avanza dello 0,44%. L'agenzia di rating Moody's Investors Services ha confermato a Baa2 il rating con outlook stabile delle società elettrica.
Fiat in retromarcia , che sembra non aver beneficiato dell'annuncio del salvataggio del settore negli USA. Il titolo del Lingotto mantiene così una discesa del 3,72%.
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Bye!!!
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mercoledì 17 dicembre 2008



Con un colpo di coda Piazza Affari chiude la seduta in territorio positivo, portando a casa un rialzo frazionale.

Tutto ciò davanti a borse europee sottotono ed una Wall Street tutta al negativo, il giorno dopo la decisione della Fed di ridurre - contro ogni previsione - il tasso sui FED Funds ad una forchetta compresa fra lo "zero" e lo 0,25%, per riservarsi di decidere, periodo per periodo, quale sarà la politica monetaria più appropriata.

Già a metà giornata le borse di Eurolandia, hanno perso l'entusiasmo mattutino, mostrandosi contrastate, andando in rosso dopo l'apertura e l'andamento negativo della borsa di Wall Street (condizionata dai risultati deludenti annunciati dalla statunitense Morgan Stanley), per concludere in territorio positivo.

Intanto sul mercato dei cambi l'euro risulta sostentuto a 1,43 dollari.

In calo invece il petrolio che scivola a 40 dollari al barile, dopo l'aumento delle scorte di greggio statunitensi e la decisione dell'Opec di tagliare la produzione di petrolio di 2,2 milioni di barili al giorno.

Tra gli indici milanesi, il Mibtel segna un incremento dello 0,26% a 15.103 punti mentre lo S&Pmib sale dello 0,26% a 19.352 punti. Debole invece il Midex che lima lo 0,08% a 17.245 punti e l'AllStars +0,11% a 8.422 punti.

Sotto pressione le banche al pari di quelle europee. Il peggiore istituto è Ubi Banca con una flessione del 4,32% che si è aggiunta alla lista delle banche coinvolte nella vicenda Madoff. Pesanti le vendite anche su Mediobanca -4,01% mentre Mps e Unicredit limitano la discesa al mezzo punto percentuale. Tonica Intesa Sanpaolo +1,10% grazie al via libera al piano di ristrutturazione e riassetto della divisione retail. Sotto le vendite anche assicurativi, con FonSai in calo del 4,02%.

Si riaccendono gli oil con Eni in salita dello 0,83% dopo aver annunciato l'avvio della produzione di un nuovo giacimento nel Golfo del Messico. Recuperano anche la controllata Saipem +1,38% e Tenaris +0,33%.

Richiesti i telefonici con Telecom Italia e Fastweb in rialzo di oltre l'1%.

Brilla Finmeccanica che balza del 5,80%, dopo che il presidente e amministratore delegato, Pierfrancesco Guarguaglini, ha confermato che il Gruppo non risentira' nel 2009 della crisi economica. Tonica Atlantia +2,05% promossa a "overweight" da Morgan Stanley.
Buon trading!

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domenica 14 dicembre 2008



Piazza Affari chiude la settimana in verde:
Mibtel
(Variazione ultimi 5 giorni +6.026% Variazione ultimo anno -50.315%)
S&P/Mib
(Variazione ultimi 5 giorni +6.712% Variazione ultimo anno -51.414%)
All Star
(Variaz. ultimi 5 giorni +0.901% Variazione ultimo anno -43.883%)
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Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Fastweb (+19.96%) Saipem (+19.66%) Azimut (+18.56%) Gemina (+17.59%) Buzzi Unicem (+16.02%) .
In rosso, invece: Lottomatica (-6.9%) Edison (-4.71%) Snam Rg (-4.15%) Parmalat (-3.99%) Espresso (-3.25%). I titoli dell'S&P/MIB con una performance positiva da inizio anno sono: nessuno.
Fra i peggiori: Seat Pag Gi -81,5% Unicredit -73,26% Fiat -71,82% Geox -71,71% Banco Popolare -65,85%
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Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, l'S&P/Mib nonostante la chiusura negativa, mostra una reazione degli acquirenti che dopo aver toccato un minimo a 18.541 chiudono 600 punti più in alto. C'è stato un tentativo di rimbalzo, dopo il violento sell off nei primi 5 giorni di Dicembre, con l'indice che ha interrotto la serie di 4 massimi decrescenti sul grafico weekly, chiudendo la seconda settimana nelle ultime 3 in verde che riporta il bilancio di Dicembre ad un rosso più contenuto (-4.06%). Durante l’ultima ottava piena dell’anno (ovvero composta da 5 sedute) bisognerà valutare se la spinta delle prima 3 sedute della scorsa settimana (che ha condotto a una guadagno di oltre 2.000 punti dai minimi annuali di venerdì 5 dicembre) è da inquadrare come un rimbalzo fine a se stesso o piuttosto come un primo tentativo di invertire quantomeno il trend terziario. Per valutare la qualità del movimento in corso prendiamo come riferimento area 20.300 punti: una chiusura superiore a questo livello comporterebbe l’interruzione della serie di massimi decrescenti, che aprirà scenari per un inizio anno all’insegna del denaro.

A 9 sedute dal termine di quest anno il nostro listino perde esattamente metà del proprio valore: riteniamo che il saldo finale non sarà molto lontano da questi valori e che ormai le speranze di un colpo di coda finale siano ridotte al lumicino.
La settimana che ci apprestiamo a vivere sarà caratterizzata dalle scadenze tecniche di venerdì 19 che coincideranno con l’importante revisione annuale di indici generali e settoriali che sarà particolarmente signifcativa in considerazione delle grosse perdite di valore che diverse Blue chips hanno registrato negli ultimi mesi. C’è da attendersi ancora volatilità sui mercati che avranno sempre gli occhi puntati oltreoceano sperando negli aiuti al settore auto e in mosse a sorpresa con maggiori incentivi all’economia di Obama che dal 20 Gennaio entrerà ufficialmente in carica.
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Buon trading!
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venerdì 12 dicembre 2008

Borsa: tenta il recupero ma senza successo




Tenta la rimonta Piazza Affari, che, nel finale riduce le perdite, ma comunque archivia la seduta con cali rilevanti.

Il movimento di recupero è avvenuto insieme alle principali borse del Vecchio Continente sulla scia dell'analogo tentativo improntato dai mercati americani, dopo la notizia che la Casa Bianca in seguito alla bocciatura del piano auto starebbe valutando il cosiddetto Piano B. Si tenterà ora di attingere ai fondi TARP per le banche.

Dal fronte valutario l'euro si mostra stabile nei confronti del biglietto verde. Il cambio tra la moneta unica ed il dollaro segna 1,3332.

Scende il prezzo del petrolio a 44,61 dollari al barile.

L'indice Mibtel archivia gli scambi con un ribasso del 2,32% a 14974, l'S&P/Mib cede il 2,56% a 19174, il Midex flette dell'1,70% a 17178 punti. Più contenuto il calo dell'All Stars che cede l'1,30% a 8403 punti. Il principale listino milanese mostra la maggior parte dei titoli in territorio negativo. Profondo rosso per il settore petrolifero con Tenaris: -6,52%. Segue Saipem, che mostra cali superiori al 4%, mentre Eni cede il 2,52%. Fiat, dopo i recuperi dei giorni scorsi, dopo la bocciatura del Senato Usa al piano di salvataggio del settore auto Usa, ha perso il 4,84%. Tra gli altri industriali, debole Finmeccanica -0,19%:la società controllata AgustaWestland, ha avviato la produzione di serie degli elicotteri Future Lynx dopo l'ok da parte del Ministero della Difesa del Regno Unito. Telecom Italia arretra dell'1,97% il giorno dopo l'ok dell'Agcom al piano di impegni del gruppo tlc per garantire parità di accesso alla rete fissa a tutti gli operatori. Intanto Fitch ha declassato ieri il giudizio sul lungo termine, portandolo da 'BBB+' a 'BBB' con un outlook stabile. Sale invece Fastweb +0,85% uno dei pochi titoli positivi del paniere principale.

In lettera anche il settore bancario con Intesa San Paolo, che cede il 4,64% all'indomani dell'uscita dell'Ad Modiano. Sotto le vendite anche Ubi Banca -3,63%, mentre Unicredit cede il 2,45% e Banca Pop di Milano il 3,08%. In decisa controtendenza Banco Popolare che avanza del 2,47% dopo la conclusione con successo il collocamento del fondo immobiliare Eracle. Le quote del fondo sono state collocate ad un prezzo complessivo pari a 318 milioni di Euro. L'operazione ha permesso al Gruppo Banco Popolare di incassare circa 751 milioni di Euro.

Buona anche la seduta di Alleanza che guadagna il 2,18% a dispetto degli altri titoli del settore assicurativo come Generali e Fondiaria che mostrano cali frazionali.

Buon week end!


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mercoledì 10 dicembre 2008

Borsa: avanti così!



Mette a segno un'altra giornata di guadagni Piazza Affari, che continua una settimana iniziata all'insegna degli acquisti su una ritrovata fiducia dei mercati.

Dopo una partenza tonica i listini italiani hanno mostrato un momento di incertezza al giro di boa, per poi ritrovare la verve subito dopo l'avvio positivo della borsa di Wall Street, che tutt'ora si mostra sorridente in attesa che il Congresso approvi il tanto invocato piano di finanziamento per il settore Auto.

Intanto, dal fronte macroeconomico statunitense le scorte all'ingrosso del mese di ottobre sono scese al di sotto delle attese, mentre sono in crescita le scorte settimanali di greggio, che hanno registrato un incremento anche se leggermente inferiore al consensus.
Sul mercato valutario l'euro risale la china nei confronti del dollaro. Il cambio tra la moneta unica ed il biglietto verde registra 1,3043, mentre il prezzo del petrolio risale sopra 44 usd al barile.

L'indice Mibtel archivia gli scambi con un rialzo dell' 1,11% a 15388;

lo S&P/Mib guadagna l'1,07% a 19830;

il Midex è più in forma un +2,03% a 17463 punti;

l'All-Star guadagni più contenuti con un +0,14% a 8502 punti.

Tra i titoli del principale paniere spicca in vetta Banco Popolare con un guadagni che superano gli 11 punti percentuali. Il titolo trae forza dalla notizia che è pronto il collocamento delle quote del fondo immobiliare 'Eracle'. Tra gli altri bancari Intesa Sanpaolo sale dell'1,87%, mentre Mediobanca e Pop di Milano avanzano di circa un punto.Debole Unicredit che lima con un -0,06%. Resta in corsa la Fiat con un rialzo del 2,49% sulle attese per operazioni di integrazione dopo le dichiarazioni dell'AD Sergio Marchionne nei giorni scorsi.

Italcementi avanza del 9,32%, mentre Buzzi Unicem mette a segno un buon +3,24%.

Si mostrano tonici i petroliferi con Eni che conserva un progresso dell'1,46%.

Acquisti per la controllata Saipem +1,29%,mentre Tenaris avanza dell'1,69%.

Molto richiesta Finmeccanica +4,43% dopo che sono stati stanziati dall'Esercito USA 531 milioni di dollari a favore di DRS Technologies, per la fornitura di sistemi elettronici e di visione JV-5 per veicoli blindati.

Tra gli industriali buona la performance di Pirelli che avanza del 4,90%.

Tra i telefonici debole Telecom(-0,46%) mentre sono in corso le trattative tra l'azienda e i rappresentanti sindacali.

Misto il settore del lusso: Bulgari avanza dello 0,62% nonostante Morgan Stanley abbia tagliato il giudizio a "equalweight". Frena Luxottica -0,81%, mentre Geox avanza dell'1,40%.


Buon Trading!


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lunedì 8 dicembre 2008

Borsa: festeggia l'Immacolata!


Come previsto, e a conferma dell'altissima correlazione tra Europa e USA, Piazza Affari festeggia in gran stile il giorno dell'Immacolata, mettendo a segno un bel rally, in scia con gli altri mercati mondiali.
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Il nostro mercato, sostenuto sin dai primi scambi, ha accelerato nel pomeriggio, dietro Wall Street, anche se gli scambi a Milano restano sottili per effetto della festività odierna.
A sostenere il sentiment dei mercati, dall'Asia, all'Europa, agli Usa, hanno contribuito la possibile approvazione del Piano di salvataggio del settore auto in Usa e le misure promesse nel week-end dal Presidente-eletto, Barak Obama, il quale ha annunciato l'arrivo di un piano di rilancio per l'economia statunitense, attraverso un aumento della spesa per infrastrutture. L'annuncio di questo piano di stimolo, che contribuirà a risollevare anche il mercato del lavoro, ha adombrato anche le lugubri prospettive disegnate oggi dal Conference Board americano in relazione all'occupazione, oltre alle sconfortanti indicazioni arrivate dall'Eurozona, con il pesante calo della produzione in Germania.
Sul mercato dei cambi l'euro si è catapultato sopra gli 1,29 dollari, ma il deprezzamento del biglietto verde ha galvanizzato anche le commodities, con il petrolio che risale a 44 dollari al barile.
A Milano, il rimbalzo viene guidato dagli energetici, che erano stati particolarmente bersagliati in precedenza, ma anche dalle banche. Il Mibtel chiude con un incremento del 6,42% a 15.029 punti, mentre lo S&P/Mib sale del 7,49% a 19.314 punti. Su anche il Midex del 3,55% a 17.089 punti e l'All Stars del 2,15% a 8.507 punti.
Eni è volata di oltre il 14%, grazie anche alla conferma arrivata dal Governo di una manifestazione di interesse da parte di fondi libici, disposti a salire sino al 5% del capitale, ma a livello potenziale attorno al 10%. Brillanti anche Saipem con un exploit dell'8% e Tenaris di oltre quattro punti.
Le utilities rialzano la testa, dopo aver fatto piuttosto male di recente, in scia al blocco delle tariffe deciso dal decreto anti-crisi.
Banche sotto una pioggia di denaro. Unicredit schizza del 12,8%, dopo l'annuncio del completamento della fusione con Capitalia. In scia Intesa Sanpaolo, che fa un salto del 10% e UBI Banca di oltre l'8%, quest'ultima dopo che Fitch ha annunciato venerdì di aver alzato il rating da 'A' ad 'A+' per il lungo termine, con outlook stabile.
Il titolo del Lingotto avanza del 6%, galvanizzato anche dalle parole dell'AD, Sergio Marchionne, che in un'intervista ad 'Automotive News' ipotizza concentrazioni per il settore automobilistico, alimentando con le sue parole ipotesi di operazioni straordinarie anche per la casa torinese. Tornano i riflettori sul lusso, che beneficia di un generale recupero del sentiment. Particolarmente brillante Luxottica che avanza del 3%.
Tra i pochi titoli trascurati Lottomatica che cede il 2,9% e Prysmian l'1,7%.
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Bella giornata!
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Bye!!
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domenica 7 dicembre 2008

Una nuova settimana di passione



Piazza Affari chiude la settimana in rosso:

Mibtel (Variazione ultimi 5 giorni -9.025% Variazione -52.84 %)
S&P/Mib (Variazione ultimi 5 giorni -10.093% Variazione ultimo anno -54.075 %)
All Star (Variazione ultimi 5 giorni -4.122% Variazione ultimo anno -44.45%).

Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Mondadori (+6.9%) Alleanza (+5.75%) Cir (+5.62%) Espresso (+5.6%) Mps (+4.1%) . In rosso, invece: Banco Popolarea (-32.59%) Banca Italease (-26.35%) Saipem (-17.6%) Tiscali (-16.72%) Enel (-16.45%).
Nessun titolo dello S&P/MIB con una performance positiva da inizio anno!
Fra i peggiori: Seat Pag Gi -79,22% Unicredit -73,48% Fiat -71,38% Geox -69,65% Banco Popolare -68,07%

Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, l'S&P/Mib tocca i nuovi minimi annuali a 17.803 punti aprendo la quart’ultima settimana dell’anno con una perdita a 2 cifre che conduce il ribasso del 2008 oltre il 53%. Il nostro listino è stato di gran lunga il peggiore (Cac -5.47%, Dax -4%, Footse -3.42%) zavorrato dalla performance dei titoli energetici, che hanno un peso rilevante sugli indici di Piazza Affari. A pesare è stato il violento sell off abbattutosi sui prezzi del petrolio con il future su Crude Oil che chiude a 41 dollari facendo segnare uno dei maggiori ribassi dalla guerra del Golfo del 1991, riportandosi sui valori da inizio 2005. Il bilancio settimanale segna un rosso del 21% influenzato dai pessimi dati del macro americani che fanno presupporre una riduzione della domanda di energia.

Per questa settimana attendiamo una partenza positiva degli indici europei che probabilmente sconteranno la chiusura di settimana in rally a Wall Street con gli indici che hanno chiuso in forte rialzo (Dow Jones +3.09% S&P500 +3.66%, Nasdaq +4.41%) dopo essere arretrati con forza in seguito al rilascio del rapporto occupazionale che ha evidenziato una mostruosa perdita di posti di lavoro, la quarta maggiore da quando i dati hanno iniziato ad essere collezionati (1939). Nel mese di novembre gli Stati Uniti hanno infatti perso 533 mila posti, nettamente al di sopra delle attese degli economisti che erano per una perdita piu’ contenuta pari a 350 mila unita’.

Le speranze di un intervento sui mercati da parte del governo e le rassicurazioni offerte dal gruppo Hartford Financial Services sono state sufficienti a permettere ai listini di recuperare terreno nonostante le pessime notizie macro.

Gli indici USA mostrano una maggior forza relativa rispetto a quelli europei allontanandodi dai minimi annuali toccati il 21 Novembre e realizzando potenziali configurazioni di inversione. In particolare si potrebbe aprire il campo a un veloce recupero di fine anno. Monitoriamo area 900 di S&P500, 8.830 di Dow Jones, e 1.535 di Nasdaq: una chiusura superiore a questi livelli potrebbe calamitare nuovi acquisti.

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venerdì 5 dicembre 2008

Cronaca di un venerdì nero...


Apertura debole per le borse Europee, dopo aver vissuto la giornata di ieri all'insegna della volatilità, nonostante le decisioni prese dalla Boe e dalla Bce che hanno tagliato i tassi di interesse rispettivamente di 100 e di 75 punti base.
Poi... listini in picchiata dopo la diffusione del pessimo dato sul mercato del lavoro americano. L'economia statunitense a novembre ha perso 533.000 posti di lavoro, molto più di quanto atteso dagli analisti. E' il calo più consistente dal dicembre del 1974. Il Dato, reso noto dal dipartimento del lavoro americano, è stato decisamente peggiore delle stime degli analisti, che avevano previsto un ribasso di 350.000 Unità. Si tratta del massimo dall'ottobre del 1993.
La reazione dei mercati: subito dopo la diffusione dei dati Usa, i mercato del vecchio Continente, già negativi, hanno decisamente consolidato le perdite! A Milano il Mibtel cede il 3,93%, Amsterdam -4,25%, Bruxelles -2,86%, Parigi il -4,75%, Francoforte -4,09%, Londra -2,51%, Madrid -3,9% e Zurigo -2,86%. I futures Usa incrementano le perdite, con quelli sul Dow Jones che crollano di 192 punti, quelli sul Nasdaq che scendono di 25,75 punti e quelli sullo S&P 500 in calo di 20,6 punti.
E Obama?
La crisi economica Usa è destinata a peggiorare prima dell'inizio di una ripresa, ha detto il presidente eletto in una dichiarazione a commento dei dati sull'occupazione. Ora, ha aggiunto Obama, serve un piano di stimoli per i prossimi due anni che consenta di creare nuovi posti di lavoro. "Non ci sono scappatoie veloci o facili da questa crisi, che covava da molti anni e che peggiorerà prima di iniziare a migliorare".
Apre a -1,04% Wall Street con il Dow Jones, mentre l'S&P 500 registra un -1,02. Sempre in profondo rosso le Borse europee, con Parigi che ha superato il 4% di perdita mentre Piazza Affari è intorno al -3,5 (peggio l'S&P/Mib, vicino al -4). Dopo meno di un'ora dall'apertura la perdita del Dow Jones supera il 2%. Nel frattempo il ribasso in Europa continua ad accentuarsi, con Parigi quasi a -5 e Milano e Francoforte a -4.

Come è andata a finire? ...Date un'occhiata al grafico in alto!

La borsa è abnche questo...

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martedì 2 dicembre 2008

Borsa: archivia gli scambi con il segno più


Archivia gli scambi all'insegna degli acquisti più Piazza Affari imitando le principale borse europee .

I listini italiani centrano il rimbalzo dopo le forti perdite accusate nella giornata di ieri, anche se questa mattina la borsa milanese si era svegliata di malumore... accelerando e mostrandosi in territorio positivo al giro di boa.

I listini di casa nostra puntano decisi al rialzo dopo l'apertura e il buon andamento della borsa d'oltreoceano che mostra guadagni superiori ai tre punti percentuali.

Gli investitori rimangono comunque con la guardia alzata: l'attenzione è rivolta alle banche centrali mondiali, con la BCE sotto i riflettori, in attesa del meetiing di giovedì, mentre ieri in serata il Presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke ha già dato la speranza di nuove riduzioni dei tassi Usa.

L'indice Mibtel archivia gli scambi con un rialzo dell'1,72% a 14945, l'S&P/Mib sale dell'1,95% a 19102, il Midex invece arretra frazionalmente dello 0,43% a 17223 punti e l'All-Star cede lo 0,19% a 8529 punti.

Miste le utilities che risentono delle misure contenute nel maxi Piano del Governo per il rilancio, che blocca le tariffe di elettricità e gas per tutto il 2009, anche se nel pomeriggio un comunicato del Mef ha precisato che il blocco delle tariffe stabilito non si applica ad Autostrade, energia elettrica, e gas.

Fra le utilities soffre A2A con una perdita del 2,90% ed Enel dello 0,17%, Atlantia cede lo 0,81% mentre recuperano Snam +1,63% fa meglio Terna con oltre quattro punti di vantaggio.

Nel Midex Edison avanza del 4,55%. La società ha presentato un piano di sviluppo, in fase di gara, che comporterà la perforazione di nuovi pozzi, la costruzione di 3 nuove piattaforme e l'ampliamento delle strutture a terra per arrivare a raddoppiare la produzione entro pochi anni attraverso i potenziamenti previsti.

Incertezza sui pertoliferi dopo l'altalena dl prezzo del greggio: Eni e Tenaris avanzano rispettivamente del 3,28% e del 2,58% mentre fa meglio Saipem mostra cali frazionali .

Brillano le IFIL ,che nel Midex avanzano di oltre 9 punti mentre IFI priv sale del 4,54% all'indomani del via libera alla nascita della nuova holding Exor.

Acquisti sulle banche, specie Intesa Sanpaolo e MPS che avanzano di oltre quattro punti. Unicredit sale del'2,39%. Resta in apnea il Banco Popolare che arretra del 4,25%, mentre chiude al rialzo la partecipata Italease dopo un esordio pessimo.

Torna alla ribalta il lusso , con Geox che segna una plusvalenza di oltre il 7%, Bulgari avanza di oltre 5 punti percentuali mentre Luxottica che cresce del 1,81%.

Il mercato valutario vede la moneta unica riprendere terreno nei confronti del dollaro. Il cambio tra l'euro e il biglietto verde segna 1,2689.

Petrolio: si sgonfia il prezzo che scende a 48,49 dollari al barile.

Questo è tutto per oggi...

A presto!


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