venerdì 7 settembre 2012

Effetto Draghi II..


Avvio positivo per le Borse europee all’indomani del piano di acquisto illimitato della Banca centrale europea:  il Cac40 di Parigi segna un progresso seguita dal Dax di Francoforte e dal Ftse 100 di Londra . Le migliori piazze azionarie sono Madrid e Piazza Affari, con il Ftse Mib che avanza di oltre il 2%, dopo il rally di ieri. Guardando al paniere principale di Milano, svettano i bancari con Ubi Banca, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Popolare di Milano e Monte dei Paschi in progresso di circa un 2,5%. Ieri la Bce ha illustrato il programma di acquisto di obbligazioni governative, il cosiddetto Outright Monetary Transactions, che avrà come fine quello di calmierare i rendimenti dei titoli di Stato dei Paesi più in diffi coltà.

Macro Mover.
Dopo la seduta di ieri, caratterizzata dall’appuntamento con la riunione della Bce e i cui effetti si protrarranno anche alle prossime sedute, la sessione odierna ha il suo clou, per quanto riguarda i dati macroeconomici,  negli occupati non agricoli. Le non-farm payrolls verranno rese note alle 14:30 e sono attese a 130.000, meno di quanto registrato il mese precedente e insuffi ciente a intaccare il tasso di disoccupazione. Se il dato dovesse uscire alla pari o sotto al consensus sarebbe da considerare un passo avanti verso il sempre più vicino Qe3 della Federal Reserve.

Dopo il balzo di oltre 4 punti percentuali della vigilia l’indice Ftse Mib ha aperto la seduta in deciso rialzo. E’ possibile che prima di proseguire oltre quota 16.140 il Ftse Mib debba digerire l’avanzamento di ieri. In  seguito alle parole di Mario Draghi l’indice si è esteso rapidamente fino a 15.640 punti, primo target intermedio, chiudendo sopra 15.800. Eventuali arretramenti possono pertanto essere sfruttati per impostare nuove operatività long mentre solo una violazione al ribasso di 14.750 riporterebbe lo scenario in negativo.

Bye

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venerdì 3 agosto 2012

Effetto Draghi: Borse, ieri crollo... oggi grande recupero!





Come un anno fa, la volatilita' e' tornata a dominare i mercati finanziari europei dove, complice anche i volumi di scambio piu' bassi dato il minor numero di operatori attivi durante l'estate, le variazioni drastiche di direzione degli indici sono ormai all'ordine del giorno.

 L'ultima riunione della Bce ha dimostrato che la risposta definitiva alla crisi, la soluzione vincente, deve ancora essere trovata, e qualora venisse individuata, richiederebbe del tempo prima di essere apprezzata appieno dai mercati. Quanto avvenuto ieri con la riunione del direttivo Bce e' sintomatico: in conferenza stampa, Mario Draghi ha annunciato misure alquanto significative, fra cui l'intenzione dell'Eurotower di tornare ad acquistare titoli di stato sul mercato secondario a condizione che gli Stati soddisfino determinate condizioni in termini di riforme e impegno per il risanamento dei conti. In assenza dell'annuncio di una nuova misura immediata, i mercati hanno tuttavia reagito in maniera parossistica provocando flessioni pesantissime che a distanza di 24 ore non hanno retto a una rilettura piu' attenta e meno emotiva

L'impegno della Bce ad acquistare titoli di stato a scadenza breve, non piu' i decennali del primo programma ma soprattutto i bond a 2 e 5 anni, e' intesa a concedere il tempo necessario agli Stati per procedere con decisione sul terreno delle riforme avendo tuttavia accesso nell'immediato a finanziamenti a costi accettabili
Scegliere una scadenza piu' breve, che non impegna la Bce su orizzonti temporali troppo distanti, e' anche un modo per attenuare l'opposizione dei rigoristi, nella fattispecie Germania e paesi nordici, che continuano a porre l'accento sull'importanza del rigore fiscale piuttosto che su quello della crescita. 

In conferenza stampa, Draghi ha sottolineato come la Bce sia pronta a intervenire con decisione e con le forze adeguate allo scopo non appena saranno stati compiuti gli ultimi lavori di analisi affidati a dei sottocomitati interni e ha invitato gli Stati dell'Unione a fare in fretta sul terreno dell'Esm e della concessione allo stesso di una licenza bancaria che gli consentirebbe di accedere ai finanziamenti illimitati della stessa Bce.

Il principale elemento di interesse per i mercati e' dunque destinato a rimanere nel corso delle prossime settimane l'andamento degli spread e il progresso realizzato in sede europea, tanto a Bruxelles quanto a Francoforte. 

Sul fronte macro, invece, la settimana si preannuncia piu' tranquilla e peraltro puo' ricevere il testimone dall'incoraggiante rapporto del dipartimento del Lavoro americano, secondo cui in luglio sono stati creati 163mila posti di lavoro contro i 95mila attesi dagli analisti. Sul fronte americano, da segnalare martedi' un intervento di Bernanke di fronte a un'assemblea di insegnanti mentre mercoledi' sara' il turno delle statistiche sulla produttivita' del secondo trimestre.
Giovedi' appuntamento con il dato di giugno sul deficit commerciale e venerdi' con i prezzi alle importazioni. Sul versante europeo, da segnalare lunedi' l'indice sentix sulla fiducia degli investitori e martedi' gli ordini alle fabbriche di giugno nell'eurozona. Mercoledi' occhi puntati sulle statistiche sull'interscambio commerciale del blocco in giugno e giovedi' sul bollettino Bce. Venerdi' infine prezzi al consumo nell'eurozona in luglio.

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lunedì 23 luglio 2012

Si riparte... ancora giù!



Partenza in deciso ribasso per la Borsa di Milano con molti titoli bancari sospesi dalle contrattazioni per eccesso di ribasso. A pesare le dichiarazioni del vicecancelliere tedesco, Philipp Roesler, secondo cui la Grecia non sarà in grado di adempiere alle condizioni della Troika. Secondo indiscrezioni del Der Spiegel, il Fmi avrebbe fatto sapere alla Commissione Ue di non aver intenzione di partecipare ad altri pacchetti di salvataggio in favore di Atene. La tensione massima si sente sul secondario dove lo spread Btp-Bund nei primi scambi è schizzato sopra quota 515 punti base. Sul valutario l’euro tratta sotto 1,21 dollari.
Dunque... Si riprende da dove ci si era interrotti venerdì, dopo una seduta disastrosa per le Borse europee. Sotto attacco in particolare Madrid e Milano. Pochi gli appuntamenti macroeconomici della giornata. Alle 16: 00 da segnalare solo la lettura preliminare della fiducia dei consumatori europei in luglio. Il dato dovrebbe essere sostanzialmente invariato rispetto a quello del mese precedente.
La nuova settimana si è aperta in netto calo per l’indice Ftse Mib dopo la debacle di venerdì. Il quadro grafico è stato compromesso venerdì dalla rottura al ribasso della trendline rialzista ottenibile con l’unione dei minimi dell’1 e 14 giugno, oltre che con la perdita della soglia psicologica dei 14.000 punti. Entrano ora nel mirino i minimi di inizio giugno a 12.560, livello oltre il quale l’indice tornerebbe sui minimi storici del marzo 2009 a 12.327.

Bye!

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mercoledì 11 luglio 2012

Incertezza...




Prende il via in calo la seduta infrasettimanale dei principali mercati finanziari europei, frenati nei primi scambi di giornata dalla chiusura in rosso di Wall Street e delle Borse asiatiche. Tra i fattori di incertezza le indicazioni che arrivano dal mondo corporate statunitense, in primis Amd e Applied Materials. Ma non solo: in Europa si attende il pronunciamento dell’Alta corte tedesca che deciderà sul fondo salva stati. In Italia impensieriscono invece le esternazioni di ieri del premier Mario Monti durante l’Ecofin secondo cui non si può escludere che l’Italia possa ricorrere agli aiuti dei fondi comunitari. “Spero di no ma non posso escluderlo” ha dichiarato Monti.

Pochi appuntamenti sul calendario macroeconomico della seduta odierna. I più importanti, nel pomeriggio, arriveranno dagli Stati Uniti. La bilancia commerciale nel mese di giugno dovrebbe vedere un restringimento del passivo rispetto a -50,1 miliardi di dollari registrati a maggio. Verranno inoltre pubblicate le minute dell’ultima riunione del Comitato di politica monetaria della Federal Reserve. E’ probabile che il movimento confermi la sensazione di uno spostamento della Fed in direzione di nuove politiche di Quantitative easing.

Seduta interlocutoria ieri per l’indice Ftse Mib, con chiusura di contrattazioni nei pressi delle medie mobili
a 14 e 55 giorni, appaiate in area 13.810/850 punti. Nel corso della seduta il Ftse Mib è salito fino a 14.107
prima di innestare la retromarcia. Lo scenario rimane incerto. Da monitorare i minimi della seduta di lunedì a 13.600 punti la cui caduta potrebbe proporre un test della trendline rialzista ottenibile con l’unione di minimi dell’1 e 14 giugno, attualmente transitante a 13.065 punti. Al rialzo necessaria una chiusura sopra 14.000 punti per stabilizzare il quadro grafico.

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martedì 3 luglio 2012

In attesa della BCE...

Prende il via in moderato rialzo la seduta odierna per le principali Borse europee e prosegue positivamente in attesa dell'apertura di Wall Street. Dopo il rally di venerdì e e la conferma di ieri, oggi continuano a tenere banco le aspettative di un possibile taglio del costo del denaro da parte della Banca centrale europea nella riunione di giovedì prossimo. Secondo il consensus di Bloomberg il costo del denaro dovrebbe essere ridotto di un quarto di punto, portandosi al nuovo record storico di 0,75%. Il mercato continua a seguire da vicino le vicende del comparto finanziario inglese. Secondo quanto riportato questa mattina da Bloomberg il ceo Bob Diamond ha rassegnato le dimissioni con effetto immediato.
Due i principali dati macroeconomici della seduta odierna: l’indice dei prezzi alla produzione europeo relativo al mese di maggio e gli ordini di fabbrica Usa, sempre riferiti al mese di maggio.
Apertura in rialzo per l’indice Ftse Mib che rimane nelle vicinanze del prolungamento della linea ottenibile congiungendo i massimi del 22 maggio con quelli dell’11 e 21 giugno. Transitante a 14.165 punti tale supporto dinamico (ex-resistenza) è stato oggetto ieri di un preciso pull-back dopo un avvicinamento a quota 14.500. Oltre 14.500 il Ftse Mib avrebbe spazio per salire fino a 14.625, dove discende la trendline ottenibile dai massimi del 17 e 30 aprile e 14.950 successivamente. Al ribasso, un ritorno sotto quota 14.000 riporterebbe lo scenario in condizione di neutralità.

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mercoledì 27 giugno 2012

La quiete prima della...



Partenza cauta per la Borsa di Milano dopo l’ennesimo no di Angela Merkel agli eurobond che lascia prevedere un Consiglio Europeo molto teso tra i leader del Vecchio Continente. Ieri le aste in Spagna e Italia hanno confermato le tensioni sui debiti sovrani della zona euro. In particolare il Tesoro di Madrid ha visto triplicare o rendimenti dei titoli a 3 e 6 mesi offerti.
Il fronte italo-francese punta a strappare durante il vertice di Bruxelles un’apertura sulla possibilità che il Fondo salva-Stati intervenga sul secondario per arginare la speculazione sui titoli periferici. Nel frattempo lo spread Btp-Bund è tornato in area 460 punti base e il rendimento del bond decennale italiano sopra il 6%.

Alla vigilia del fondamentale vertice Ue in programma il 28-29 giugno a Bruxelles, l’agenda economica di oggi vede in primo il dato relativo agli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti. La lettura di maggio è stimata dal consensus degli analisti in crescita dello 0,4% rispetto al mese precedente, quando invece non aveva mostrato variazioni rispetto al dato di marzo. La rilevazione senza i trasporti, sempre riferita a maggio, è vista a sua volta in rialzo dello 0,7% su maggio. Il mese scorso si era avuta una contrazione dello 0,9%.

Partenza sopra la parità per l’indice Ftse Mib dopo i forti ribassi di lunedì e martedì. L’indice guida di Piazza Affari si è portato nei pressi della trendline rialzista di breve termine ottenibile con l’unione dei minimi dell’1 e 14 giugno. La tenuta del supporto dinamico è fondamentale per evitare un pericoloso test dei minimi di inizio mese a 12.560 punti, al di sotto dei quali verrebbero messi in gioco i minimi storici del 2009 a 13.327 punti. Un allentamento della pressione in vendita arriverebbe a recupero di 13.272 punti, dove si trova a passare la media mobile a 14 giorni. Necessario, tuttavia, una conferma sopra questo livello in chiusura di seduta.


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lunedì 25 giugno 2012

In attesa del Consiglio Europeo




Partenza in ribasso per la Borsa di Milano in scia alle chiusure negative delle piazze asiatiche. Tra gli investitori regna la cautela in una settimana che si preannuncia decisiva per il futuro dell’euro. Domani sono in programma le aste in Italia e Spagna, mentre giovedì e venerdì è in agenda a Bruxelles il Consiglio Europeo. 
Resta di fortissima attualità un ammorbidimento del piano di austerity greco imposto dalla Troika (Ue, Fmi e Bce) in cambio degli aiuti internazionali. Un’ipotesi che ha già incontrato diverse opposizioni dal fronte tedesco.

La settimana che porterà all’atteso Consiglio europeo (giovedì e venerdì), si apre con pochi appuntamenti macroeconomici in agenda. Da segnalare solo il dato sulle vendite di case nuove a maggio, atteso sostanzialmente in linea con le 343.000 unità della rilevazione di aprile. In serata il membro della Bce Asmussen terrà invece un discorso a Francoforte. Oggi, infine, torna in Grecia una delegazione della troika  per fare il punto della situazione del Paese dopo le elezioni.

Avvio al ribasso nella nuova ottava per l’indice Ftse Mib che in chiusura della passata ottava ha fallito nuovamente l’attacco alla resistenza dinamica ottenibile con l’unione dei massimi del 22 maggio e 11 giugno. Da monitorare, ora, il livello di supporto di area 13.408 punti, nei pressi del quale transita anche la media mobile a 14 giorni. La sua caduta darebbe un segnale negativo di breve termine e potrebbe riportare le quotazioni verso area 13.000/12.900. Al rialzo solo una chiusura oltre i 14.000 potrebbe segnalare la volontà di proseguire il cammino alrialzo cominciato dai minimi di inizio mese.


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mercoledì 20 giugno 2012

Si riparte...



Partenza ancora positiva per i mercati azionari europei dopo il rally della vigilia che ha visto Piazza Affari svettare con un progresso di oltre il 3%. Dalla Grecia indicazioni positive circa l’imminente formazione del nuovo governo a tre che vedrebbe i socialisti del Pasok e la formazione minore Sinistra Democratica affiancare Nea Democratia. Il mercato guarda con ottimismo anche all’annuncio della Federal Reserve in agenda stasera, con il prolungamento dell’operazione Twist che appare l’opzione più probabile rispetto a quella di avviare un terzo round di quantitative easing.

Tra gli appuntamenti economici in agenda oggi sono quelli di matrice inglese e americana a poter maggiormente influenzare l’umore degli investitori. Alle 10.30 italiane sono state pubblicate le minute dell’ultima riunione della Banca centrale inglese, utili per capire le prospettive economiche del Regno di Sua Maestà, e la lettura riferita al mese di aprile del tasso di disoccupazione misurato dall’indice ILO.

Nello specifico, avvio positivo per l’indice Ftse Mib dopo il bel recupero di ieri, partito da quota 13.000 punti. L’indice guida di Piazza Affari si ripresenta sulla soglia dei 13.500 punti. Una chiusura sopra tale quota, sostenuta da incremento dei volumi, è necessaria per dare il via a ulteriori rialzi che avrebbero come target 13.800/870 punti, area di transito della media mobile a 55 giorni e quota 14.000 successivamente.
Al ribasso, la tenuta della trendline risalente dai minimi dell’1 e 12 giugno e transitante nei pressi di 13.050, sarà il supporto dinamico da non violare per evitare un ritorno della pressione in vendita.

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venerdì 8 giugno 2012

Arriva il WE...




Partenza in ribasso per la Borsa di Milano in scia alla decisione di Fitch di declassare il debito spagnolo a BBB dal precedente A. Secondo l’agenzia Usa, la ristrutturazione delle banche iberiche costerà tra i 50 e i 60 miliardi di euro (100 miliardi in uno scenario estremo). Il downgrade su Madrid ha fatto tornare le tensioni sul secondario, dove lo spread Bonos-Bund sfiora i 500 punti base e il differenziale Btp-Bund si è riportato sopra quota 440 punti base. Ieri Bernanke ha attaccato i leader Ue per come hanno gestito la crisi e ha fatto sapere che la Fed è pronta a intervenire per sostenere la crescita Usa. Per arginare l’effetto contagio la Cina ha tagliato i tassi d’interesse per la prima volta dal 2008.

L’ottava si conclude con pochi appuntamenti macroeconomici e molte buone speranze. Unici eventi da calendario oggi sono la produzione industriale italiana ad aprile e, in pomeriggio, la bilancia commerciale statunitense ad aprile che dovrebbe mostrare un passivo più contenuto rispetto al mese precedente.

Apertura negativa quest’oggi per l’indice Ftse Mib che deve digerire gli importanti risultati portati a casa nel corso della settimana. In particolare, ieri, l’indice si è riportato sopra i massimi delle sedute del 16 e 22 maggio a 13.500 punti e allungando, sui massimi di seduta, fino a quota 15.700. Al momento importante la tenuta, su eventuali ritracciamenti, di 13.320 punti e della vicina media mobile a 14 giorni attualmente a 13.180. La caduta di questi livelli potrebbe rimettere la soglia psicologica dei 13.000 punti.

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giovedì 7 giugno 2012

The Day After...



La Borsa di Milano viaggia in positivo nei primi scambi dopo l’exploit di ieri, favorito dalle parole di Mario Draghi. Il presidente della Bce ha garantito liquidità illimitata alle banche continentali a tre mesi e al tasso dell’1%, fino alla fine del 2012. Un grosso aiuto quindi al comparto bancario in uno scenario economico che rimane comunque debole ed incerto. Secondo la Bce, quest’anno il Pil della zona euro varierà tra -0,5% e +0,3%, per poi tornare in rialzo dell’1% durante il 2013. Nel frattempo si fa sempre più forte il pressing di Obama su i leader europei per cercare di ammorbidire le posizioni di Angela Merkel.

All’indomani della riunione della Bce l’agenda economica di oggi vede l’attenzione degli investitori catalizzata dall’esito delle aste spagnole in programma. Madrid, che vede lo spread con il decennale tedesco lambire i 500 punti, collocherà titoli con scadenza 31 ottobre 2014, 31 ottobre 2016 e 31 gennaio 2022. Nei giorni scorsi il Tesoro spagnolo ha reso noto che l’asta punta a raccogliere risorse comprese tra 1 e 2 miliardi di euro.

Avvio vpositivo per l’indice Ftse Mib autore di un’ottima sessione ieri. Molto importante, peraltro, al chiusura sopra i primi livelli di resistenza a 13.315 punti, il cui recupero permette ora di andare ad attaccare la soglia che, se superata, fornirebbe un segnale long. Si tratta di massimi del 16 e 22 maggio a 13.500/507
punti. Oltre tali livelli la prosecuzione del movimento propone target a 14.000. Un ritorno sotto 13.300 punti indebolirebbe il segnale di ieri ma non lo eliminerebbe. Solo un ritorno sotto i 13.000 punti riporterebbe la pressione ribassista sull’indice.

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mercoledì 6 giugno 2012

Dopo Rba e BoC, oggi tocca alla BCE


Arriva al clou la settimana delle Banche centrali. Dopo gli appuntamenti della Reserve Bank of Australia (-25 punti base) e quello della Bank of Canada (tassi invariati all’1%), oggi sarà la volta della Bce. Sebbene la maggior parte degli analisti non si aspetti un taglio dei tassi, le premesse per operare una simile scelta ci sono tutte. 

Il deciso rallentamento del tasso di inflazione in Germania a maggio (all’1,9%) e negli altri Paesi dell’area euro lasciano aperta la possibilità per una riduzione dei tassi al di sotto dell’attuale minimo storico (all’1%). In aggiunta, lo scenario macroeconomico dell’area euro si sta deteriorando rapidamente. Alcuni indicatori anticipatori, come i Pmi, hanno mostrato che la contrazione economica non si è arrestata, ma continua a peggiorare. Se la stima del Pil del 1° trimestre dell’area euro ha evitato per il momento la recessione tecnica questo è dipeso solo dalla Germania. Oggi sarà diffusa la seconda lettura del dato e potrebbero esserci sorprese. Un’apertura al taglio dei tassi è arrivata dal direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, la quale ha precisato che Francoforte ha spazio di intervento. Non è da escludere altri interventi straordinari al posto del taglio dei tassi (Ltro) che Draghi potrebbe annunciare durante la conferenza stampa, anche se le attese sono tutte per il più importante strumento di politica monetaria (azione sui tassi di interesse).

Una simile scelta potrebbe arrivare oggi e questo perché la Bce potrebbe lanciare un forte segnale ai mercati. Altrimenti Draghi potrebbe attendere che sia definita la vicenda Greca, questo vorrebbe dire spostare l’intervento a luglio o al massimo in agosto. Dal punto di vista grafico (orario), l’euforia di un taglio dei tassi potrebbe spingere l’euro/dollaro sui massimi di ieri a 1,2545. Oltre quella soglia gli acquisti si intensificherebbero e spingerebbero il cross in area 1,2625-1,2630, massimo dal 28 maggio. Questa rappresenta una resistenza cruciale, che difficilmente dovrebbe essere sfondata in senso tecnico. D’altro canto l’uscita dal canale ribassista delimitato dalla trend line passante per i massimi dell’1 e del 21 maggio dovrebbe essere comunque temporanea. Il cambio staziona ora a 1,2490, dove transita la media mobile a 50 periodi. L’impostazione rimane ribassista e un ritorno nel canale discendente ripresenterebbe il cross in area 1,24. Particolari delusioni nei dati macro e sul fronte Spagna potrebbero spingere il deprezzamento della moneta unica sino ai minimi di 1,23 nell’arco delle prossime sedute.

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