mercoledì 27 giugno 2012

La quiete prima della...



Partenza cauta per la Borsa di Milano dopo l’ennesimo no di Angela Merkel agli eurobond che lascia prevedere un Consiglio Europeo molto teso tra i leader del Vecchio Continente. Ieri le aste in Spagna e Italia hanno confermato le tensioni sui debiti sovrani della zona euro. In particolare il Tesoro di Madrid ha visto triplicare o rendimenti dei titoli a 3 e 6 mesi offerti.
Il fronte italo-francese punta a strappare durante il vertice di Bruxelles un’apertura sulla possibilità che il Fondo salva-Stati intervenga sul secondario per arginare la speculazione sui titoli periferici. Nel frattempo lo spread Btp-Bund è tornato in area 460 punti base e il rendimento del bond decennale italiano sopra il 6%.

Alla vigilia del fondamentale vertice Ue in programma il 28-29 giugno a Bruxelles, l’agenda economica di oggi vede in primo il dato relativo agli ordini di beni durevoli negli Stati Uniti. La lettura di maggio è stimata dal consensus degli analisti in crescita dello 0,4% rispetto al mese precedente, quando invece non aveva mostrato variazioni rispetto al dato di marzo. La rilevazione senza i trasporti, sempre riferita a maggio, è vista a sua volta in rialzo dello 0,7% su maggio. Il mese scorso si era avuta una contrazione dello 0,9%.

Partenza sopra la parità per l’indice Ftse Mib dopo i forti ribassi di lunedì e martedì. L’indice guida di Piazza Affari si è portato nei pressi della trendline rialzista di breve termine ottenibile con l’unione dei minimi dell’1 e 14 giugno. La tenuta del supporto dinamico è fondamentale per evitare un pericoloso test dei minimi di inizio mese a 12.560 punti, al di sotto dei quali verrebbero messi in gioco i minimi storici del 2009 a 13.327 punti. Un allentamento della pressione in vendita arriverebbe a recupero di 13.272 punti, dove si trova a passare la media mobile a 14 giorni. Necessario, tuttavia, una conferma sopra questo livello in chiusura di seduta.


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lunedì 25 giugno 2012

In attesa del Consiglio Europeo




Partenza in ribasso per la Borsa di Milano in scia alle chiusure negative delle piazze asiatiche. Tra gli investitori regna la cautela in una settimana che si preannuncia decisiva per il futuro dell’euro. Domani sono in programma le aste in Italia e Spagna, mentre giovedì e venerdì è in agenda a Bruxelles il Consiglio Europeo. 
Resta di fortissima attualità un ammorbidimento del piano di austerity greco imposto dalla Troika (Ue, Fmi e Bce) in cambio degli aiuti internazionali. Un’ipotesi che ha già incontrato diverse opposizioni dal fronte tedesco.

La settimana che porterà all’atteso Consiglio europeo (giovedì e venerdì), si apre con pochi appuntamenti macroeconomici in agenda. Da segnalare solo il dato sulle vendite di case nuove a maggio, atteso sostanzialmente in linea con le 343.000 unità della rilevazione di aprile. In serata il membro della Bce Asmussen terrà invece un discorso a Francoforte. Oggi, infine, torna in Grecia una delegazione della troika  per fare il punto della situazione del Paese dopo le elezioni.

Avvio al ribasso nella nuova ottava per l’indice Ftse Mib che in chiusura della passata ottava ha fallito nuovamente l’attacco alla resistenza dinamica ottenibile con l’unione dei massimi del 22 maggio e 11 giugno. Da monitorare, ora, il livello di supporto di area 13.408 punti, nei pressi del quale transita anche la media mobile a 14 giorni. La sua caduta darebbe un segnale negativo di breve termine e potrebbe riportare le quotazioni verso area 13.000/12.900. Al rialzo solo una chiusura oltre i 14.000 potrebbe segnalare la volontà di proseguire il cammino alrialzo cominciato dai minimi di inizio mese.


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mercoledì 20 giugno 2012

Si riparte...



Partenza ancora positiva per i mercati azionari europei dopo il rally della vigilia che ha visto Piazza Affari svettare con un progresso di oltre il 3%. Dalla Grecia indicazioni positive circa l’imminente formazione del nuovo governo a tre che vedrebbe i socialisti del Pasok e la formazione minore Sinistra Democratica affiancare Nea Democratia. Il mercato guarda con ottimismo anche all’annuncio della Federal Reserve in agenda stasera, con il prolungamento dell’operazione Twist che appare l’opzione più probabile rispetto a quella di avviare un terzo round di quantitative easing.

Tra gli appuntamenti economici in agenda oggi sono quelli di matrice inglese e americana a poter maggiormente influenzare l’umore degli investitori. Alle 10.30 italiane sono state pubblicate le minute dell’ultima riunione della Banca centrale inglese, utili per capire le prospettive economiche del Regno di Sua Maestà, e la lettura riferita al mese di aprile del tasso di disoccupazione misurato dall’indice ILO.

Nello specifico, avvio positivo per l’indice Ftse Mib dopo il bel recupero di ieri, partito da quota 13.000 punti. L’indice guida di Piazza Affari si ripresenta sulla soglia dei 13.500 punti. Una chiusura sopra tale quota, sostenuta da incremento dei volumi, è necessaria per dare il via a ulteriori rialzi che avrebbero come target 13.800/870 punti, area di transito della media mobile a 55 giorni e quota 14.000 successivamente.
Al ribasso, la tenuta della trendline risalente dai minimi dell’1 e 12 giugno e transitante nei pressi di 13.050, sarà il supporto dinamico da non violare per evitare un ritorno della pressione in vendita.

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venerdì 8 giugno 2012

Arriva il WE...




Partenza in ribasso per la Borsa di Milano in scia alla decisione di Fitch di declassare il debito spagnolo a BBB dal precedente A. Secondo l’agenzia Usa, la ristrutturazione delle banche iberiche costerà tra i 50 e i 60 miliardi di euro (100 miliardi in uno scenario estremo). Il downgrade su Madrid ha fatto tornare le tensioni sul secondario, dove lo spread Bonos-Bund sfiora i 500 punti base e il differenziale Btp-Bund si è riportato sopra quota 440 punti base. Ieri Bernanke ha attaccato i leader Ue per come hanno gestito la crisi e ha fatto sapere che la Fed è pronta a intervenire per sostenere la crescita Usa. Per arginare l’effetto contagio la Cina ha tagliato i tassi d’interesse per la prima volta dal 2008.

L’ottava si conclude con pochi appuntamenti macroeconomici e molte buone speranze. Unici eventi da calendario oggi sono la produzione industriale italiana ad aprile e, in pomeriggio, la bilancia commerciale statunitense ad aprile che dovrebbe mostrare un passivo più contenuto rispetto al mese precedente.

Apertura negativa quest’oggi per l’indice Ftse Mib che deve digerire gli importanti risultati portati a casa nel corso della settimana. In particolare, ieri, l’indice si è riportato sopra i massimi delle sedute del 16 e 22 maggio a 13.500 punti e allungando, sui massimi di seduta, fino a quota 15.700. Al momento importante la tenuta, su eventuali ritracciamenti, di 13.320 punti e della vicina media mobile a 14 giorni attualmente a 13.180. La caduta di questi livelli potrebbe rimettere la soglia psicologica dei 13.000 punti.

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giovedì 7 giugno 2012

The Day After...



La Borsa di Milano viaggia in positivo nei primi scambi dopo l’exploit di ieri, favorito dalle parole di Mario Draghi. Il presidente della Bce ha garantito liquidità illimitata alle banche continentali a tre mesi e al tasso dell’1%, fino alla fine del 2012. Un grosso aiuto quindi al comparto bancario in uno scenario economico che rimane comunque debole ed incerto. Secondo la Bce, quest’anno il Pil della zona euro varierà tra -0,5% e +0,3%, per poi tornare in rialzo dell’1% durante il 2013. Nel frattempo si fa sempre più forte il pressing di Obama su i leader europei per cercare di ammorbidire le posizioni di Angela Merkel.

All’indomani della riunione della Bce l’agenda economica di oggi vede l’attenzione degli investitori catalizzata dall’esito delle aste spagnole in programma. Madrid, che vede lo spread con il decennale tedesco lambire i 500 punti, collocherà titoli con scadenza 31 ottobre 2014, 31 ottobre 2016 e 31 gennaio 2022. Nei giorni scorsi il Tesoro spagnolo ha reso noto che l’asta punta a raccogliere risorse comprese tra 1 e 2 miliardi di euro.

Avvio vpositivo per l’indice Ftse Mib autore di un’ottima sessione ieri. Molto importante, peraltro, al chiusura sopra i primi livelli di resistenza a 13.315 punti, il cui recupero permette ora di andare ad attaccare la soglia che, se superata, fornirebbe un segnale long. Si tratta di massimi del 16 e 22 maggio a 13.500/507
punti. Oltre tali livelli la prosecuzione del movimento propone target a 14.000. Un ritorno sotto 13.300 punti indebolirebbe il segnale di ieri ma non lo eliminerebbe. Solo un ritorno sotto i 13.000 punti riporterebbe la pressione ribassista sull’indice.

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mercoledì 6 giugno 2012

Dopo Rba e BoC, oggi tocca alla BCE


Arriva al clou la settimana delle Banche centrali. Dopo gli appuntamenti della Reserve Bank of Australia (-25 punti base) e quello della Bank of Canada (tassi invariati all’1%), oggi sarà la volta della Bce. Sebbene la maggior parte degli analisti non si aspetti un taglio dei tassi, le premesse per operare una simile scelta ci sono tutte. 

Il deciso rallentamento del tasso di inflazione in Germania a maggio (all’1,9%) e negli altri Paesi dell’area euro lasciano aperta la possibilità per una riduzione dei tassi al di sotto dell’attuale minimo storico (all’1%). In aggiunta, lo scenario macroeconomico dell’area euro si sta deteriorando rapidamente. Alcuni indicatori anticipatori, come i Pmi, hanno mostrato che la contrazione economica non si è arrestata, ma continua a peggiorare. Se la stima del Pil del 1° trimestre dell’area euro ha evitato per il momento la recessione tecnica questo è dipeso solo dalla Germania. Oggi sarà diffusa la seconda lettura del dato e potrebbero esserci sorprese. Un’apertura al taglio dei tassi è arrivata dal direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, la quale ha precisato che Francoforte ha spazio di intervento. Non è da escludere altri interventi straordinari al posto del taglio dei tassi (Ltro) che Draghi potrebbe annunciare durante la conferenza stampa, anche se le attese sono tutte per il più importante strumento di politica monetaria (azione sui tassi di interesse).

Una simile scelta potrebbe arrivare oggi e questo perché la Bce potrebbe lanciare un forte segnale ai mercati. Altrimenti Draghi potrebbe attendere che sia definita la vicenda Greca, questo vorrebbe dire spostare l’intervento a luglio o al massimo in agosto. Dal punto di vista grafico (orario), l’euforia di un taglio dei tassi potrebbe spingere l’euro/dollaro sui massimi di ieri a 1,2545. Oltre quella soglia gli acquisti si intensificherebbero e spingerebbero il cross in area 1,2625-1,2630, massimo dal 28 maggio. Questa rappresenta una resistenza cruciale, che difficilmente dovrebbe essere sfondata in senso tecnico. D’altro canto l’uscita dal canale ribassista delimitato dalla trend line passante per i massimi dell’1 e del 21 maggio dovrebbe essere comunque temporanea. Il cambio staziona ora a 1,2490, dove transita la media mobile a 50 periodi. L’impostazione rimane ribassista e un ritorno nel canale discendente ripresenterebbe il cross in area 1,24. Particolari delusioni nei dati macro e sul fronte Spagna potrebbero spingere il deprezzamento della moneta unica sino ai minimi di 1,23 nell’arco delle prossime sedute.

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