mercoledì 6 giugno 2012

Dopo Rba e BoC, oggi tocca alla BCE


Arriva al clou la settimana delle Banche centrali. Dopo gli appuntamenti della Reserve Bank of Australia (-25 punti base) e quello della Bank of Canada (tassi invariati all’1%), oggi sarà la volta della Bce. Sebbene la maggior parte degli analisti non si aspetti un taglio dei tassi, le premesse per operare una simile scelta ci sono tutte. 

Il deciso rallentamento del tasso di inflazione in Germania a maggio (all’1,9%) e negli altri Paesi dell’area euro lasciano aperta la possibilità per una riduzione dei tassi al di sotto dell’attuale minimo storico (all’1%). In aggiunta, lo scenario macroeconomico dell’area euro si sta deteriorando rapidamente. Alcuni indicatori anticipatori, come i Pmi, hanno mostrato che la contrazione economica non si è arrestata, ma continua a peggiorare. Se la stima del Pil del 1° trimestre dell’area euro ha evitato per il momento la recessione tecnica questo è dipeso solo dalla Germania. Oggi sarà diffusa la seconda lettura del dato e potrebbero esserci sorprese. Un’apertura al taglio dei tassi è arrivata dal direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Christine Lagarde, la quale ha precisato che Francoforte ha spazio di intervento. Non è da escludere altri interventi straordinari al posto del taglio dei tassi (Ltro) che Draghi potrebbe annunciare durante la conferenza stampa, anche se le attese sono tutte per il più importante strumento di politica monetaria (azione sui tassi di interesse).

Una simile scelta potrebbe arrivare oggi e questo perché la Bce potrebbe lanciare un forte segnale ai mercati. Altrimenti Draghi potrebbe attendere che sia definita la vicenda Greca, questo vorrebbe dire spostare l’intervento a luglio o al massimo in agosto. Dal punto di vista grafico (orario), l’euforia di un taglio dei tassi potrebbe spingere l’euro/dollaro sui massimi di ieri a 1,2545. Oltre quella soglia gli acquisti si intensificherebbero e spingerebbero il cross in area 1,2625-1,2630, massimo dal 28 maggio. Questa rappresenta una resistenza cruciale, che difficilmente dovrebbe essere sfondata in senso tecnico. D’altro canto l’uscita dal canale ribassista delimitato dalla trend line passante per i massimi dell’1 e del 21 maggio dovrebbe essere comunque temporanea. Il cambio staziona ora a 1,2490, dove transita la media mobile a 50 periodi. L’impostazione rimane ribassista e un ritorno nel canale discendente ripresenterebbe il cross in area 1,24. Particolari delusioni nei dati macro e sul fronte Spagna potrebbero spingere il deprezzamento della moneta unica sino ai minimi di 1,23 nell’arco delle prossime sedute.

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