Arriva al clou la settimana delle Banche
centrali. Dopo gli appuntamenti della Reserve Bank of Australia (-25 punti base)
e quello della Bank of Canada (tassi invariati all’1%), oggi sarà la volta della
Bce. Sebbene la maggior parte degli analisti non si aspetti un taglio dei tassi,
le premesse per operare una simile scelta ci sono tutte.
Una simile scelta potrebbe arrivare oggi e questo perché la Bce potrebbe lanciare un forte segnale ai mercati. Altrimenti Draghi potrebbe attendere che sia definita la vicenda Greca, questo vorrebbe dire spostare l’intervento a luglio o al massimo in agosto. Dal punto di vista grafico (orario), l’euforia di un taglio dei tassi potrebbe spingere l’euro/dollaro sui massimi di ieri a 1,2545. Oltre quella soglia gli acquisti si intensificherebbero e spingerebbero il cross in area 1,2625-1,2630, massimo dal 28 maggio. Questa rappresenta una resistenza cruciale, che difficilmente dovrebbe essere sfondata in senso tecnico. D’altro canto l’uscita dal canale ribassista delimitato dalla trend line passante per i massimi dell’1 e del 21 maggio dovrebbe essere comunque temporanea. Il cambio staziona ora a 1,2490, dove transita la media mobile a 50 periodi. L’impostazione rimane ribassista e un ritorno nel canale discendente ripresenterebbe il cross in area 1,24. Particolari delusioni nei dati macro e sul fronte Spagna potrebbero spingere il deprezzamento della moneta unica sino ai minimi di 1,23 nell’arco delle prossime sedute.
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