Come un anno fa, la volatilita' e' tornata a dominare i
mercati finanziari europei dove, complice anche i volumi di scambio piu' bassi
dato il minor numero di operatori attivi durante l'estate, le variazioni
drastiche di direzione degli indici sono ormai all'ordine del giorno.
L'ultima
riunione della Bce ha dimostrato che la risposta definitiva alla crisi, la
soluzione vincente, deve ancora essere trovata, e qualora venisse individuata,
richiederebbe del tempo prima di essere apprezzata appieno dai mercati. Quanto
avvenuto ieri con la riunione del direttivo Bce e' sintomatico: in conferenza
stampa, Mario Draghi ha annunciato misure alquanto significative, fra cui
l'intenzione dell'Eurotower di tornare ad acquistare titoli di stato sul
mercato secondario a condizione che gli Stati soddisfino determinate condizioni
in termini di riforme e impegno per il risanamento dei conti. In assenza
dell'annuncio di una nuova misura immediata, i mercati hanno tuttavia reagito
in maniera parossistica provocando flessioni pesantissime che a distanza di 24
ore non hanno retto a una rilettura piu' attenta e meno emotiva.
L'impegno
della Bce ad acquistare titoli di stato a scadenza breve, non piu' i decennali
del primo programma ma soprattutto i bond a 2 e 5 anni, e' intesa a concedere
il tempo necessario agli Stati per procedere con decisione sul terreno delle
riforme avendo tuttavia accesso nell'immediato a finanziamenti a costi accettabili
Scegliere una scadenza piu' breve, che non impegna la Bce su orizzonti temporali
troppo distanti, e' anche un modo per attenuare l'opposizione dei rigoristi,
nella fattispecie Germania e paesi nordici, che continuano a porre l'accento
sull'importanza del rigore fiscale piuttosto che su quello della crescita.
In
conferenza stampa, Draghi ha sottolineato come la Bce sia pronta a intervenire
con decisione e con le forze adeguate allo scopo non appena saranno stati
compiuti gli ultimi lavori di analisi affidati a dei sottocomitati interni e ha
invitato gli Stati dell'Unione a fare in fretta sul terreno dell'Esm e della
concessione allo stesso di una licenza bancaria che gli consentirebbe di
accedere ai finanziamenti illimitati della stessa Bce.
Il principale elemento
di interesse per i mercati e' dunque destinato a rimanere nel corso delle
prossime settimane l'andamento degli spread e il progresso realizzato in sede
europea, tanto a Bruxelles quanto a Francoforte.
Sul fronte macro, invece, la
settimana si preannuncia piu' tranquilla e peraltro puo' ricevere il testimone
dall'incoraggiante rapporto del dipartimento del Lavoro americano, secondo cui
in luglio sono stati creati 163mila posti di lavoro contro i 95mila attesi
dagli analisti. Sul fronte americano, da segnalare martedi' un intervento di
Bernanke di fronte a un'assemblea di insegnanti mentre mercoledi' sara' il
turno delle statistiche sulla produttivita' del secondo trimestre.
Giovedi' appuntamento con il dato di giugno sul deficit
commerciale e venerdi' con i prezzi alle importazioni. Sul versante europeo, da
segnalare lunedi' l'indice sentix sulla fiducia degli investitori e martedi'
gli ordini alle fabbriche di giugno nell'eurozona. Mercoledi' occhi puntati
sulle statistiche sull'interscambio commerciale del blocco in giugno e giovedi'
sul bollettino Bce. Venerdi' infine prezzi al consumo nell'eurozona in luglio.
Bye
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