Perdite marginali sul finale per Piazza Affari, che risale dai minimi toccati dopo la partenza di Wall Street. La borsa di Milano, infatti, aveva ampliato la discesa nel pomeriggio, complice la partenza negativa dei mercati statunitensi, anche se il sentiment negativo era nell'aria già nella mattina a causa delle prese di profitto sui titoli bancari e la debolezza di alcuni energetici. Proprio il recupero di questi settori, ha contribuito a far risollevare gli animi e limitare i danni sul finire della sera.
Risalgono dai minimi anche le altre borse europee, che hanno assistito oggi alla revisione al ribasso del Pil sul 4° trimestre di Eurolandia. Pessime anche le previsioni sul 1° trimestre di quest'anno, con attese di una nuova pesante contrazione dell'attività economica. Stando all'ultimo rapporto elaborato congiuntamente dall'INSEE, IFO ed ISAE, il PIL della Zona Euro dovrebbe scendere dell'1,9% nel trimestre a marzo, dopo il -1,6% del quarto trimestre.
Intanto il Mibtel chiude con una flessione dello 0,57% a 13.338 punti mentre lo S&PMib cede lo 0,77% a 16.581 punti. Giù anche il Midex -0,37% a 17.555 punti e l'AllStars -0,44% a 8.348 punti.
Banche colpite da realizzi con Intesa Sanpaolo e Banco Popolare le peggiori. Giù anche MPS. Sfugge alle vendite la Popolare Milano. Al palo Unicredit. Contrastati gli assicurativi con Fondiaria Sai che si colloca dal lato dei rialzi insieme a Alleanza, mentre resta indietro Generali.
Tra gli industriali, Fiat maglia nera su cui pesa il downgrade a "hold "da "buy" di Royal Bank of Scotland con target price tagliato a 7,50 da 8 euro. UBS invece ha rimosso il titolo dal "buy" di breve periodo e dalla sua lista dei titoli auto europei "most preferred", ma ha alzato il prezzo obiettivo a 7 euro. Prosegue la corsa di Pirelli.
Denaro su Finmeccanica che ha firmato nuovi accordi per alcune controllate in Russia.
Tra i petroliferi si riaccende Eni che ha siglato con Gazprom a Mosca importanti accordi che rappresentano un ulteriore passo in avanti della cooperazione strategica in campo energetico tra Italia e Federazione Russa. Restano indietro invece Tenaris e Saipem. Su quest'ultima Credit Suisse ha tagliato il target price da 18 a 16 euro confermando il giudizio a "outperform". Fra gli altri energetici, toniche Enel e Terna. Dimessa Snam.
Nelle costruzioni soffre Impregilo sui timori sollevati circa il Ponte Messina. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo a l'Aquila per fare il punto della situazione del terremoto, ha detto che "il ponte sullo stretto di Messina sarà portato avanti nei tempi stabiliti perchè resta un'opera fondamentale". "La manderemo avanti nei tempi più veloci possibili", ha assicurato il Premier, sottolineando "non abbiamo preoccupazioni circa la possibilità di reperire i fondi necessari". Presa rapida sul cemento con le buone performance di Buzzi e Italcementi.
Vola Eutelia con il mercato che premia il piano industriale e finanziario per il quadriennio 2009-2012, presentato ieri dalla società a mercati chiusi.
Pioggia di vendite su Seat PG. Ieri gli azionisti di riferimento della società hanno comunicato che, in adempimento dell'impegno a sottoscrivere la quota dell'aumento di capitale, hanno dato disposizioni irrevocabili per l'esercizio dei diritti di opzione di propria pertinenza e quindi per la sottoscrizione di una quota pari a circa il 49,6% dell'ammontare complessivo dell'aumento di capitale, per un importo pari a circa 99,2 milioni di Euro.
Risalgono dai minimi anche le altre borse europee, che hanno assistito oggi alla revisione al ribasso del Pil sul 4° trimestre di Eurolandia. Pessime anche le previsioni sul 1° trimestre di quest'anno, con attese di una nuova pesante contrazione dell'attività economica. Stando all'ultimo rapporto elaborato congiuntamente dall'INSEE, IFO ed ISAE, il PIL della Zona Euro dovrebbe scendere dell'1,9% nel trimestre a marzo, dopo il -1,6% del quarto trimestre.
Intanto il Mibtel chiude con una flessione dello 0,57% a 13.338 punti mentre lo S&PMib cede lo 0,77% a 16.581 punti. Giù anche il Midex -0,37% a 17.555 punti e l'AllStars -0,44% a 8.348 punti.
Banche colpite da realizzi con Intesa Sanpaolo e Banco Popolare le peggiori. Giù anche MPS. Sfugge alle vendite la Popolare Milano. Al palo Unicredit. Contrastati gli assicurativi con Fondiaria Sai che si colloca dal lato dei rialzi insieme a Alleanza, mentre resta indietro Generali.
Tra gli industriali, Fiat maglia nera su cui pesa il downgrade a "hold "da "buy" di Royal Bank of Scotland con target price tagliato a 7,50 da 8 euro. UBS invece ha rimosso il titolo dal "buy" di breve periodo e dalla sua lista dei titoli auto europei "most preferred", ma ha alzato il prezzo obiettivo a 7 euro. Prosegue la corsa di Pirelli.
Denaro su Finmeccanica che ha firmato nuovi accordi per alcune controllate in Russia.
Tra i petroliferi si riaccende Eni che ha siglato con Gazprom a Mosca importanti accordi che rappresentano un ulteriore passo in avanti della cooperazione strategica in campo energetico tra Italia e Federazione Russa. Restano indietro invece Tenaris e Saipem. Su quest'ultima Credit Suisse ha tagliato il target price da 18 a 16 euro confermando il giudizio a "outperform". Fra gli altri energetici, toniche Enel e Terna. Dimessa Snam.
Nelle costruzioni soffre Impregilo sui timori sollevati circa il Ponte Messina. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, intervenendo a l'Aquila per fare il punto della situazione del terremoto, ha detto che "il ponte sullo stretto di Messina sarà portato avanti nei tempi stabiliti perchè resta un'opera fondamentale". "La manderemo avanti nei tempi più veloci possibili", ha assicurato il Premier, sottolineando "non abbiamo preoccupazioni circa la possibilità di reperire i fondi necessari". Presa rapida sul cemento con le buone performance di Buzzi e Italcementi.
Vola Eutelia con il mercato che premia il piano industriale e finanziario per il quadriennio 2009-2012, presentato ieri dalla società a mercati chiusi.
Pioggia di vendite su Seat PG. Ieri gli azionisti di riferimento della società hanno comunicato che, in adempimento dell'impegno a sottoscrivere la quota dell'aumento di capitale, hanno dato disposizioni irrevocabili per l'esercizio dei diritti di opzione di propria pertinenza e quindi per la sottoscrizione di una quota pari a circa il 49,6% dell'ammontare complessivo dell'aumento di capitale, per un importo pari a circa 99,2 milioni di Euro.
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