Piazza Affari chiude la settimana in rosso:
Mibtel (Variazione ultimi 5 giorni -9.025% Variazione -52.84 %)
S&P/Mib (Variazione ultimi 5 giorni -10.093% Variazione ultimo anno -54.075 %)
All Star (Variazione ultimi 5 giorni -4.122% Variazione ultimo anno -44.45%).
Fra i titoli maggiori si mettono in evidenza: Mondadori (+6.9%) Alleanza (+5.75%) Cir (+5.62%) Espresso (+5.6%) Mps (+4.1%) . In rosso, invece: Banco Popolarea (-32.59%) Banca Italease (-26.35%) Saipem (-17.6%) Tiscali (-16.72%) Enel (-16.45%).
Nessun titolo dello S&P/MIB con una performance positiva da inizio anno!
Fra i peggiori: Seat Pag Gi -79,22% Unicredit -73,48% Fiat -71,38% Geox -69,65% Banco Popolare -68,07%
Passando ad un quadro tecnico generale del mercato, l'S&P/Mib tocca i nuovi minimi annuali a 17.803 punti aprendo la quart’ultima settimana dell’anno con una perdita a 2 cifre che conduce il ribasso del 2008 oltre il 53%. Il nostro listino è stato di gran lunga il peggiore (Cac -5.47%, Dax -4%, Footse -3.42%) zavorrato dalla performance dei titoli energetici, che hanno un peso rilevante sugli indici di Piazza Affari. A pesare è stato il violento sell off abbattutosi sui prezzi del petrolio con il future su Crude Oil che chiude a 41 dollari facendo segnare uno dei maggiori ribassi dalla guerra del Golfo del 1991, riportandosi sui valori da inizio 2005. Il bilancio settimanale segna un rosso del 21% influenzato dai pessimi dati del macro americani che fanno presupporre una riduzione della domanda di energia.
Per questa settimana attendiamo una partenza positiva degli indici europei che probabilmente sconteranno la chiusura di settimana in rally a Wall Street con gli indici che hanno chiuso in forte rialzo (Dow Jones +3.09% S&P500 +3.66%, Nasdaq +4.41%) dopo essere arretrati con forza in seguito al rilascio del rapporto occupazionale che ha evidenziato una mostruosa perdita di posti di lavoro, la quarta maggiore da quando i dati hanno iniziato ad essere collezionati (1939). Nel mese di novembre gli Stati Uniti hanno infatti perso 533 mila posti, nettamente al di sopra delle attese degli economisti che erano per una perdita piu’ contenuta pari a 350 mila unita’.
Le speranze di un intervento sui mercati da parte del governo e le rassicurazioni offerte dal gruppo Hartford Financial Services sono state sufficienti a permettere ai listini di recuperare terreno nonostante le pessime notizie macro.
Gli indici USA mostrano una maggior forza relativa rispetto a quelli europei allontanandodi dai minimi annuali toccati il 21 Novembre e realizzando potenziali configurazioni di inversione. In particolare si potrebbe aprire il campo a un veloce recupero di fine anno. Monitoriamo area 900 di S&P500, 8.830 di Dow Jones, e 1.535 di Nasdaq: una chiusura superiore a questi livelli potrebbe calamitare nuovi acquisti.
Bye!
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