giovedì 4 febbraio 2010

Chiusura in profondo rosso per le Borse europee


Chiusura in forte calo per le Borse del Vecchio Continente che pagano il timore per il crescente deficit di alcuni Paesi dell'Euro Zona, in primis la Spagna che registra la flessione più ampia tra le Piazze di Eurolandia, con una contrazione vicina ai sei punti percentuali.
Annuncio scontato quello della BCE che ha lasciato inveriato all'1% i tassi di interese. Il numero uno della Banca Centrale Europea ha spiegato che alla decisione si è giunti tenendo in considerazione tutti i dati visti a gennaio 2010. Nei prossimi mesi, ha aggiunto, si prospetta una crescita a passo moderato. Fondamentale sarà mantenere il tasso di inflazione al di sotto dl 2%.
I maggiori problemi sono attesi sul fronte dell'occupazione: il tasso di disoccupazione potrebbe aumentare nel corso del 2010. Sarà fondamentale che i singoli Paesi rispettino le linee guida del trattato di Mastricht che prevede di mantenere il livello deficit/pil sotto il 3% (esplicito il riferimento alla situazione delle Grecia ma, anche della Spagna e del Portogallo).


Non si arresta la corsa al ribasso della moneta unica nei confronti del biglietto verde. Il cross euro/dollaro scambia a 1,3761 sui minimi intraday, registrando una flessione dello 0,92%. I timori sulla stabilità dei conti di Grecia, Spagna e Portogallo pesano come macigni sull'andamento della divisa di Eurolandia.

Tra le piazze finanziarie, Bruxelles ha chiuso con un calo dello 2,96% a 2454,9 punti,
Zurigo con un decremento del 2,42% a 6395,19 punti, Parigi con uno svantaggio del 2,75% a 3689,25 punti ed Amsterdam con un regresso del 2,94% a 323,23 punti, Francoforte -2,45% a 5533,24 punti, Londra -2,17% a 5139,31 punti e Madrid che segna una perdita del 5,94% a quota 10241,7 attestandosi come la peggiore tra le Piazze di Eurolandia.
Chiusura in rosso anche per Piazza Affari, che dopo un avvio incolore, stamane, già al giro di boa aveva optato per le vendite. L'accelerazione al ribasso, tuttavia è stato innescata dall'avvio in territorio negativo della borsa di Wall Street (sul fronte macro a stelle e strisce delude il dato sulle richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione che ha evidenziato un aumento oltre le attese... un altro colpo per il mercato del lavoro che arriva dopo il rapporto Adp di gennaio che ha evidenziato un tracollo di posti di lavoro).

Domani sarà la volta dell'atteso dato sul tasso di disoccupazione americano, atteso come il vero market mover della settimana.
Nulla di fatto per i tassi di interesse. La Bank of England ha reso noto che il Monetary Policy Committee ha deciso di lasciare invariati i tassi d'interesse allo 0,5%, come peraltro atteso dagli analisti. Stesse indicazioni provengono dalla Banca centrale Europea.

L'indice FTSE IT All-Share archivia la seduta in scivolata del 3,34% a 21.938,1 punti, il FTSE MIB crolla del 3,45%, a 21.404 punti, il FTSE Mid Cap perde il 3,27% a quota 23.913. Brutta giornata anche per ed il FTSE Star che cede il 2,02% a 11.037 punti.
Rosso vivo per Telecom Italia, tra i petroliferi, in rosso Eni, in pesante flessione anche Saipem e Tenaris. Per i bancari: Intesa San Paolo è una delle peggiori del listino, stessa sorte per Unicredit.

Bye


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Fonte: Repubblica.it

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